giovedì 24 giugno 2010

DIECI - DUE = OTTO

Ennesima brutta sorpresa per i pendolari del ponente: gli intercity da e per Milano viaggiano con due carrozze in meno, passando da dieci a otto.
CI ASPETTANO LUNGHI VIAGGI IN PIEDI, PER QUESTO ABBIAMO SCRITTO ALLA REGIONE CHIEDENDO UN INCONTRO URGENTE

Spett. Assessorato ai trasporti
Regione Liguria
Sig. Enrico Vesco

p.c. Presidente
Regione Liguria
Ing. Claudio Burlando


OGGETTO: SEGNALAZIONE IN MERITO AGLI IC MILANO – VENTIMIGLIA E RITORNO

Spett. Assessorato,
a nome del Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure, desidero segnalare la nuova situazione che si è venuta a creare nella formazione dei treni IC da e per Milano in direzione Ventimiglia. Questi treni, fino al 14 giugno, erano costituiti da dieci pezzi, mentre attualmente constano di otto pezzi. Ci risulta da voci ufficiose che questa sarà la configurazione definitiva su questa tratta.
Ricordiamo che questi treni sono fondamentali per i pendolari del ponente ligure, che – proprio per questa ragione – usufruiscono della “carta tutto treno Liguria” prevista e in parte pagata dalla Regione. Questo titolo di viaggio consente di salire sugli IC con l’abbonamento regionale senza la disponibilità di un posto a sedere. Riducendo il numero dei pezzi in formazione si prospettano per i pendolari continui viaggi in piedi, incompatibili con un minimo di qualità della vita e del servizio (che comunque paghiamo).
Francamente non ci interessano le motivazioni della DPNI (Divisione Passeggeri di Trenitalia, entità irraggiungibile e indisponibile a qualsiasi confronto), né ci interessano i confini di competenze della regione Liguria, limitate al contratto di servizio con la Divisione Regionale di Trenitalia: siamo cittadini di questa Regione e chiediamo con forza di essere tutelati!
Se la Regione investe fondi pubblici nella “carta tutto treno”, non può sottrarsi ad un confronto con la DPNI. Sappiamo bene che codesto assessorato ha già fatto un esposto alla Procura della Repubblica, riguardo ad una analoga situazione verificatasi sulla tratta Spezia –Genova. Per questa ragione chiediamo:
un incontro urgente con l’Assessorato e il Presidente da tenersi prima del Consiglio Regionale del 6 luglio, che ci risulta abbia in agenda i temi del trasporto ferroviario.

sabato 19 giugno 2010

BODY SCANNER

“Le macchine che fotograferanno il nostro corpo, ovvero i body scanner, saranno presto montate anche nelle stazioni ferroviarie. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Roberto Maroni: entro fine luglio «terminerà la fase della sperimentazione» delle macchine scansionatrici negli aeroporti pilota e così si potrà partire con le installazioni in tutti i luoghi ritenuti a rischio. I passeggeri dei treni saranno dunque radiografati come quelli degli aerei, anche grazie all’arrivo di un nuovo «occhio» di ultima generazione, più sofisticato di tutti quelli in uso in Italia, che sarà identico per i grandi snodi ferroviari come per gli scali aerei”.
Questo fantamagorico annuncio appare sui media italiani il 14 giugno 2010.
Che bello finalmente saremo sicuri che sui nostri treni non salgano pericolosi terroristi armati fino ai denti!
Siamo seri, sui treni sale un sacco di gente sprovvista di biglietto perché nelle stazioni non c'è nessun controllo preventivo su chi possa accedere ai binari. In verità, alcuni anni or sono, per scoraggiare i “portoghesi” in alcune grandi stazioni come Milano o Genova alcuni addetti controllavano il possesso del titolo di viaggio. Poi i grandi economisti che reggono le sorti della holding FS hanno deciso che costavano troppo e i controlli sono stati semplicemente azzerati.
Sia chiaro non fatevi trovare senza biglietto sul treno, sarete castigati con un multa che parte da 50 euro (se pagate subito). Questo accade giustamente ai furbi (che spesso però vengono semplicemente fatti scendere alla prima fermata) , ma può accadere anche ad un pendolare che abbia scordato l'abbonamento a casa (si va a discrezione del personale, quasi sempre comprensivo, ma guai trovare chi ha la luna storta).
Come diceva l'indimenticabile Totò: “Ma ci faccia il piacere”...RIPRISTINATE PRIMA I CONTROLLI DEI BIGLIETTI AGLI ACCESSI DELLE STAZIONI!!!

mercoledì 2 giugno 2010

IL GIOCO DELLE PARTI

Ci risiamo, riprende il gioco delle parti (sarebbe meglio dire commedia) tra il riconfermato Assessore ai Trasporti della Regione Liguria e l’azienda Ferrovie delle Stato.

Sul Secolo XIX di martedì 1 giugno appare l’articolo di cui riportiamo in corsivo ampi stralci:

Ancora scintille tra la Regione Liguria e Trenitalia. Questa volta a scatenare la polemica è l’orario estivo in vigore dal prossimo 14 giugno. Orario deciso dalle Ferrovie in modo «unilaterale» accusa l’assessore ai Trasporti Enrico Vesco… Ma le Ferrovie smentiscono la versione dell’assessore: «È dal mese di marzo che la Regione è informata delle variazione d’orario» sostiene l’ufficio stampa di Trenitalia. Ieri, tuttavia, è partita la lettera di Vesco alla direzione regionale di Trenitalia. L’assessore parla di «comportamento inaccettabile» e denuncia l’ennesima «disattenzione» nei confronti dell’Ente e dei pendolari. «Le modifiche all’orario regionale - scrive l’assessore - dovevano essere preventivamente trasmesse alla Regione ed eventualmente discusse e concertate. Questa scarsa considerazione nei confronti dell’Istituzione e questo modo di agire unilaterale rischia di minare in maniera definitiva rapporti già precari e deteriorati». Come rimediare? Vesco auspica «un incontro immediato per valutare nel merito il nuovo orario e le sue ripercussioni sull’utenza e per procedere ad una radicale inversione di rotta riguardo al metodo corretto per confrontarsi e interloquire». Replica delle Ferrovie: «Ci sono stati ripetuti incontri con i dirigenti dell’assessorato Trasporti. Si è discusso dei lavori di manutenzione della galleria Ronco e di quelli necessari al potenziamento del nodo di Genova - spiega l’ufficio stampa -; in questo contesto Trenitalia aveva anche consegnato alla Regione l’elenco con gli orari in vigore dal 14 giugno».

Chi mente?

L’Assessore che come periodicamente lamenta la “mancanza di attenzione” da parte di FS e immancabilmente scrive la piagnucolosa lettera di protesta. Oppure mentono i dirigenti di FS, che ha una così scarsa considerazione dei suoi interlocutori (Regione, associazioni di Pendolari, Enti Locali) da non prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di una concertazione.

QUESTA VOLTA LO VOGLIAMO PROPRIO SAPERE E ANDREMO FINO IN FONDO NELLA RICERCA DELLA VERITA’, PERCHE’ CHI HA MENTITO NON SOLO E’ DEGNO DEL MASSIMO DISPREZZO, MA DEVE RASSEGNARE LE IMMEDIATE DIMISSIONI DAL SUO RUOLO!!!