sabato 26 novembre 2011

LA MOZIONE DEI PENDOLARI DEL PONENTE

Questa è la mozione che presenteremo in Regione lunedì 28 novembre.
IL TEMPO E' SCADUTO: VOGLIAMO I REGIONALI VELOCI!!!

Commissione Attività Produttive della Regione Liguria - Audizione del 28 novembre 2011

Il Contratto di Trasporto regionale, siglato tra la Regione Liguria e Trenitalia, ha mostrato,fin da subito, notevoli criticità nell’impostazione delle tracce orarie. Il piano di esercizio dei treni regionali si presenta, infatti, come “MONOSERVIZIO”: non esistono treni solo metropolitani per l’area genovese, solo a medio raggio per il vicino ponente (Savona) e il vicino levante (Chiavari, Rapallo), né, tanto meno, treni a “lungo raggio” - che potremmo definire regionali veloci o regioexpress – per la provincia di Imperia e per La Spezia.
Questo piano di servizio è talmente insufficiente e mal regolato, che necessita della sussidiarietà dei treni IC (Inter City), treni non concepiti per il traffico pendolare e per ora(ma solo fino al 2014) regolati (e non tutti) dal Contratto Nazionale sul Trasporto Universale. Per permettere l’accesso a questa tipologia di treni, INDISPENSABILI per muoversi verso Genova dalla Provincia di Imperia e da La Spezia, la Regione ha dato vita alla Carta Tuttotreno. Questo ulteriore titolo di viaggio consente, ai possessori di abbonamento regionale, di accedere ai treni IC, senza alcuna disponibilità di posti a sedere e considerati, da Trenitalia, come indesiderati ospiti.

CHIEDIAMO CON FORZA UN PIANO DI ESERCIZIO A TRE LIVELLI
Metropolitano Servizio per l' area “Grande Genova” (Arenzano-Recco)
Medio Raggio Servizio per il vicino Ponente e Levante (raggio di 50 km da Genova)
Lungo Raggio Servizio per la Provincia di Imperia e La Spezia attraverso Treni Regionali Veloci con tempi di percorrenza, fermate e materiale rotabile paragonabili a quello degli attuali IC

Riteniamo utile evidenziare il caso del treno regionale 11378 in partenza alle ore 14.53 da
Ge Principe e diretto a Ventimiglia.
Abbiamo proposto una revisione della traccia oraria, finallizzata a diminuire il tempo di
percorrenza, durante un incontro pubblico a Taggia nel novembre 2009, presente l’assessore Vesco. La situazione non si e' modificata finche' non e' stato possibile interagire direttamente con l' allora direttore del trasporto regionale (dott. Pagani) grazie
alla comune frequentazione del treno matuttino: con il suo intervento e nel giro di 24 ore abbiamo avuto la conferma che la traccia oraria proposta era plausibile e sarebbe stata inserita nel successivo cambio di orario. Dall' incontro pubblico di Taggia erano trascorsi oltre un anno e svariate riunioni con il personale dell' Assessorato ai Trasporti!
L' esempio dimostra che si puo' migliorare il servizio ottimizzando e razionalizzando le
risorse disponibili.

martedì 22 novembre 2011

VOGLIAMO I REGIONALI VELOCI !!!

DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA CONDIVISO CON ALTRI COMITATI PENDOLARI DELLA LIGURIA

VI PREGHIAMO DI LEGGERLO CON ATTENZIONE...

Ma di quale piano di esercizio dei treni parlano Giunta e opposizione in Regione?

Dopo anni di sostanziale silenzio dei gruppi consiliari di opposizione in Regione Liguria sul tema trasporto ferroviario ligure, ci ha molto stupito che oggi alcuni consiglieri del Pdl, della Lega Nord e della Lista Biasotti si siano accorti delle gravi lacune contenute nel sempre più striminzito piano di esercizio dei treni regionali liguri e si siano accorti che i tagli decisi dal governo Berlusconi con una delle numerose manovre finanziarie correttive minacciavano l'esistenza stessa del trasporto ferroviario ligure nel 2012.

Noi, nella totale autonomia da qualsiasi condizionamento politico, di appartenenza o di area, in questi anni abbiamo più volte formulato critiche, anche aspre, alla politica dei trasporti portata avanti dalla Giunta Burlando, ma non possiamo che stigmatizzare l'improvviso risveglio di una opposizione non credibile su queste tematiche.
Poniamo una domanda maliziosa: forse l'opposizione ligure (ex maggioranza a livello nazionale) fino al giorno in cui il governo Berlusconi ha rassegnato le dimissioni, non si è occupata di trasporto ferroviario perché in grande difficoltà a "difendere" il taglio di 1,6 miliardi di euro operato da quell'esecutivo? Mentre oggi con un governo Monti (nei confronti del quale si possono tenere le mani libere) conviene cavalcare le preoccupazioni di migliaia di pendolari liguri?
Noi crediamo sia necessario fare chiarezza.

Nei giorni scorsi la giunta regionale ligure, attraverso l'Assessore ai Trasporti Vesco, recependo i numerosi appelli formulati dal Coordinamento dei Pendolari Liguri, dai Pendolari del Ponente, da GenovaMilano, da MDC e dal WWF, ha di fatto operato una netta marcia indietro rispetto a quanto annunciato un mese fa: nessun taglio radicale dal 12 dicembre (ricordiamo che un mese fa si erano prospettati il passaggio da un piano di esercizio di 248 treni/giorno ad uno che prevedeva solo 69 treni/giorno e aumenti tariffari dell'ordine del 15-20%.
Nessun taglio radicale subito, bensì solo una limatura dei treni sabatali e festivi e un aumento del 5% degli abbonamenti e del 10% dei biglietti. Nell'originario programma era contenuta l'abolizione della Carta Tuttotreno, in quello della settimana scorsa si parla di una eventuale rimodulazione tariffaria legata al chilometraggio.

La regione, insomma, decide una sospensione dei tagli radicali di almeno 2 mesi in attesa delle decisioni del governo Monti rispetto al ripristino dei fondi destinati al tpl.
Per questo motivo, responsabilmente, anche noi abbiamo deciso di fare la nostra parte: sospensione del giudizio delle scelte della regione e startup di una forte azione mediatica sul governo Monti affinché restituisca i fondi necessari a garantire la mobilità di milioni di italiani che concorrono allo sviluppo economico del sistema paese.
In questo quadro, insieme ad altre decine di comitati pendolari italiani, nei prossimi giorni veicoleremo un appello al Presidente del Consiglio e Ministro dell'Economia Mario Monti e al ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti Corrado Passera.
Ma è nostro compito rimarcare ancora una volta come la qualità del trasporto ferroviario ligure sia scadente (aldilà dei tagli) rispetto a quella che si può riscontrare in altre regioni, Lombardia e Toscana, per esempio.

Innanzitutto il piano di esercizio dei regionali liguri è un piano mono-servizio tanto insufficiente che per funzionare necessita della sussidiarietà dei treni a medio lunga percorrenza, ovvero gli IC (treni a tariffa calmierata e regolati dal Contratto Nazionale sul Trasporto Universale) ma non solo, addirittura i treni di mercato, ovvero gli ex Eurostarcity (dal 12 dicembre FB) ossia treni in cui le tariffe rispondono ad esclusivi criteri di congruietà con i costi economici aziendali.
In altre regioni per andare da un capoluogo di provincia ad un altro esistono treni regionali veloci (regioexpress) che effettuano pochissime fermate e hanno tempi di percorrenza paragonabili a IC e FB. In Liguria per andare dalla Spezia a Genova non esistono regionali veloci che effettuino 4 fermate al massimo (Sestri Levante, Chiavari, Rapallo, Santa Margherita) bensì solo regionali calesse che effettuano decine e decine di fermate con tempi di percorrenza appunto da calesse ottocentesco.
Questo perché il piano di esercizio ligure è appunto mono-servizio e non pluri-servizio come quello di altre regioni.
Non esistono treni autenticamente solo metropolitani o suburbani (terzo livello) come le linee S lombarde, non esistono treni diretti (ovvero serventi più bacini provinciali con un numero di fermate ampio, ovvero il secondo livello), non esistono, come detto, treni regioexpress che uniscano velocemente Genova con gli altri 3 capoluoghi.
Un piano mono-servizio, scadente, obsoleto, molto poco utile. Un piano che assegna a IC e FB compiti di sussidiarietà prendendo atto della propria carenza.
E' per questo che la regione Liguria anni fa diede vita alla carta Tuttotreno. Nell'impossibilità di offrire a migliaia di propri abbonati propri treni veloci utili al pendolarismo, ha preferito (spendendo molto meno) versare un contributo annuale a Trenitalia affinché gli abbonati potessero utilizzare IC e FB a prezzo calmierato.

Dov'era l'opposizione? Perché non ha mai criticato questo piano?
Dov'era l'opposizione quando il ministero dei trasporti (stesso colore politico) ha ridotto gli stanziamenti per il contratto nazionale sul trasporto universale imponendo di fatto a Trenitalia di trasformare ex treni cofinanziati (IC) in treni mercato (ESCity, ora FB)? Il destino dei Genova-Roma (molto utilizzati da pendolari spezzini) è tutto in questa scelta. Tutta interna al centrodestra.

In altre regioni (di centrodestra o di centrosinistra) la programmazione ha prodotto importanti risultati e in quelle realtà il trasporto ferroviario è al tempo stesso capillare, frequente e veloce.
In Liguria no.
Molto per colpe dell'attuale Giunta, ma sicuramente anche grazie ad una opposizione assolutamente assente o non preparata su queste tematiche.

E' per queste ragioni che siamo stati fuori dalla demagogia, ma è per queste ragioni che abbiamo lottato e lotteremo per ottenere un piano di esercizio dei treni liguri di stampo lombardo o toscano!

venerdì 21 ottobre 2011

genovamilano: Comunicato stampa congiunto: La Regione Liguria st...

genovamilano: Comunicato stampa congiunto: La Regione Liguria st...: Venerdì 14 ottobre Enrico Vesco, Assessore ai Trasporti della Regione Liguria, a seguito della riunione di Giunta che ha approvato la ...

martedì 20 settembre 2011

Volentieri pubblichiamo questa lettera di una viaggiatrice dell'estremo ponente ligure:


Caro lettore,
ho deciso di scrivere questa lettera per protestare, e dare voce, a quanto mi è accaduto assieme ad altre 20 persone,  sabato 17 settembre 2011. E’ la prima volta in 10 anni di viaggi che provo un tale rammarico per Trenitalia, nonostante i mille disguidi che tutti i pendolari conoscono ormai da tempo.
Mi trovavo sul treno n. 685, tratta Milano – Genova, arrivo previsto a Genova P. Principe per le ore 20.42 . Tutti i vagoni erano praticamente pieni, questo perché permetteva di arrivare a Genova prima  delle 21.00, orario in cui sarebbe poi partito lo sciopero di Trenitalia. Dopo circa un’ora di viaggio, erano le ore 19:30, il treno si è fermato nella stazione di Pavia con ritardo indefinito. Considerato che non ci è stato detto nulla dal personale viaggiante e dal controllore, in più persone ci siamo recate per chiedere informazioni, soprattutto in quanto avremmo poi dovuto prendere l’unico treno garantito delle ore 21:18 che da Genova arriva a Ventimiglia.
Il controllore ci ha informati che dal terminale poteva intuire già le nostre preoccupazioni, considerato che le persone che avrebbero dovuto prendere la stessa mia coincidenza erano circa una quarantina. Passa il tempo, e dopo circa 2 ore, orami in pieno sciopero, ripartiamo da Pavia per Genova.
Il controllore e gli assistenti di viaggio sono quindi spariti, scesi in stazione a Genova P. Principe non vi era ombra né di autobus sostitutivi, né del treno ic garantito delle ore 21:18, oramai partito.
Con il passare del tempo il gruppo si è dimezzato, molti infatti hanno preferito dormire in hotel o chiamare dei taxi per soluzioni di viaggio alternative, con le persone restanti ci siamo avviati verso la polizia ferroviaria per capire come organizzarci. La stessa Poliziotta, tra l’altro estremamente gentile, ha  capito la situazione ed ha provato a verificare, con alcuni colleghi di altre stazioni, la situazione, perché il colmo è che in Stazione a Genova P. Principe anche lei non è riuscita a rintracciare nessuno!
Alla fine, verso le 24:00 è apparso un regionale diretto a Ventimiglia, ma annunciato solo fino a Savona/Albenga che avrebbe potuto avvicinarci verso casa. Saliti tutti e 20 sul regionale abbiamo quindi sperato che ci portasse a destinazione. Il controllore di quest’ultimo treno è stato molto gentile, ha cercato di capire quante persone avrebbero avuto bisogno di eventuali taxi o autobus da Savona/Albenga, ma non ci ha poi più fatto sapere nulla. Alle 3.30 eravamo in Stazione ad Albenga ed il treno, diversamente da quanto ci era stato fatto capire, ha continuato la sua corsa.
Ricapitolando:
il mio viaggio è cominciato a Bologna  alle ore 17:53 con il freccia rossa per Milano Rogoredo, dove ho poi cambiato alle 19:16 per Genova P. Principe, ho quindi preso un regionale da Genova P.Principe alle 24:00 con arrivo ad Albenga alle ore 3.30 circa.  Totale ore viaggio 9:30 circa!!!!
Senza informazioni, assieme ad altre 20 persone circa, tra cui anziani e bambini.
Di tutta questa disavventura porto con me la disponibilità delle 20 persone con cui ho condiviso il viaggio. Abbiamo diviso acqua, panini, snack, ma la cooperazione è andata ben oltre ai beni di prima necessità, a chi come me doveva raggiungere l’estremo ponente ligure è stato offerto un posto letto da parenti ed amici degli altri passeggeri che abitavano in luoghi più vicini alla zona savonese.
Ringrazio quindi Trenitalia per avermi permesso di conoscere  delle persone tanto disponibili e riscoprire quei valori di reciprocità e di cooperazione che spesso si è pensati a credere non esistano più!!!! 
Beba Molinari

sabato 10 settembre 2011

OCCASIONE PERDUTA

Genova, Festa Democratica (ai nostalgici viene ancora da chiamarla “Festa dell’Unità): stand gastronomici, politica, dibattiti. Sì proprio quelli dove si confrontano le idee e magari si studiano nuovi percorsi per una società che voglia dirsi civile. Il programma ne prevede tanti e per tutti i palati, come gli stands gastronomici, del resto). Uno di questi, venerdì 9 settembre avrebbe come tema:
“Trasporto Ferroviario. Servizio per i pendolari e alta velocità al tempo delle liberalizzazioni”
Introduce: Marco Filippi, senatore, Comm.ne Lavori Pubblici
Partecipano: Mauro Moretti Ad FS
Debora Serracchiani, europarlamentare
Raffaella Paita Ass. Infrastrutture Regione Liguria,
Luca Ceccobao ,Ass. Infrastrutture Regione Toscana
Paolo Pissarello, Vicesindac Comune di Genova
Modera: Matteo Mauri, Resp.le nazionale Infrastrutture e trasporti del PD

La prima cosa che notiamo con sconcerto è la totale assenza di qualsiasi interlocutore che faccia riferimento ai pendolari, eppure è anche di loro che si parla, o no?
Così l’impressione è quella di una passerella autoreferenziale con prestigiosi esponenti del Partito Democratico (la europarlamentare Debora Serracchiani, che nel suo collegio ha battuto Berlusconi, il combattivo assessore ai trasporti della Regione Toscana Luca Ceccobao e così via) e l’immancabile presenza dell’AD di Tranitalia Moretti che in questa impegnativa estate presenzia tutte le manifestazioni dal Forum Ambrosetti di Cernobbio al metting di Comunione e Liberazione a Rimini, portando il verbo di un’azienda risanata e proiettata nel futuro.
Delusione, anche rabbia dei Comitati Pendolari liguri e una domanda: perché noi no? La risposta è sussurrata dagli organizzatori della festa e mi è stata confermata telefonicamente giovedì 8 da un autorevole parlamentare ligure del PD: Moretti NON vuole parlare con i pendolari, se ci provano se ne va!
Lo stupore è ancora più grande perché un ospite pone delle condizioni e loro le accettano: evidentemente sono più interessati all'AD di Trenitalia che ai cittadini. Con buona pace del PD, dopo un frenetico giro di email (ne ho contate una trentina sulla mia posta) decidiamo di non fare pressoché nulla. Oggi abbiamo scoperto che la collega Sonia Zarino aveva pronte “10 domande”, francamente non ne sapevamo nulla, ma per noi la domanda da fare (a maggioranza ed opposizione) è una e una sola: INTERESSA A QUALCUNO IL TRASPORTO PUBBLICO?
Forse qualcuno è però riuscito ad avvicinare Moretti: secondo un organo di stampa locale Carlo Palmieri gli ha consegnato (con tanto di foto ricordo) il kit del pendolare. Ora il sig. Palmieri si accredita presso gli organi di stampa con portavoce dei Pendolari liguri, creando confusione - che lui non fa nulla per chiarire - in quanto egli è leader di un Comitato del levante Ligure e solo di quello, ma tant’è …
Tutti sappiamo che la serata-dibattito è finita malissimo, con le famiglie delle vittime della tragedia ferroviaria di Viareggio,che non hanno potuto avere risposte e neanche lo spazio che meritava la loro civile, ma ferma protesta. Ribadiamo subito che la VIOLENZA DEI NO TAV O SEDICENTI TALI E’ DA CONDANNARE SENZA SE E SENZA MA.
Restano le responsabilità degli organizzatori della Festa, che hanno preferito l’Ing. Moretti ai cittadini – utenti, che ogni giorno prendono il treno per recarsi al lavoro o nella loro sede di studio. Se l’AD di FS (ferrovie italiane) non si voleva confrontare con i cittadini - e come sempre ricordiamo ELETTORI - di questo paese, se ne stava a casa! Peccato veramente che un partito che si propone come alternativa e riferimento per la giustizia sociale sia sempre affascinato dai “poteri” forti più che dai cittadini che potrebbe e dovrebbe rappresentare!

venerdì 19 agosto 2011

GLASNOST

Glasnost' è una parola russa tradotta spesso con il termine "trasparenza", perché è stata utilizzata da Michail Gorbačëv, capo dell’allora Unione Sovietica per identificare una nuova attitudine a discuterne liberamente "in modo trasparente" e criticamente. In senso più ampio, glasnost' è stata poi utilizzata, sempre in associazione a perestrojka, per indicare tutte quelle politiche volte ad attuare una più ampia e più limpida circolazione dell'informazione.
Certi dirigenti (o presunti tali) delle Ferrovie dello Stato Italiano preferiscono invece la totale “opacità” nelle informazioni agli utenti e così sui Frecciarossa e Frecciabianca l’orribile parola “GUASTO” viene bandita a favore di “controlli tecnici”. Guai a quel capotreno che pronunci la parola proibita… scatta la sanzione disciplinare!
Sull'Alta velocità, infatti, non esistono "guasti", a differenza dei treni normali dove il termine è ancora concesso. Anche "l'ostacolo in linea", rivela la rivista dei macchinisti "In Marcia!", sui treni Frecciarossa e Frecciargento sembra cambiare natura, diventando un generico "ingombro". La parola da evitare su tutti i tipi di treni, invece, è incendio, spiega sempre "In Marcia!", perché nell'annuncio ai passeggeri bisognerà parlare solo di "intervento dei vigili del fuoco". "E' una scelta per non creare ansie e panico difficili da gestire anche su uno dei mezzi più sicuri" precisa Trenitalia, spesso però inutile visto che con l'avvento di internet e dei telefonini in pochi minuti tutti sono in grado di venire a conoscenza di ciò che è realmente successo, specialmente se riportato dai media. La mancanza di verità potrebbe creare, quindi, l'effetto contrario nei passeggeri, bisognosi di corrette informazioni soprattutto quando costretti a rimanere bloccati su un treno fermo per ore.

E cosa succede se per errore si annuncia un problema con altri termini rispetto a quelli del manuale? Alla capotreno che il 16 maggio scorso, su un Frecciargento, ha annunciato "un guasto deviatoio" invece che un "controllo tecnico sulla linea", le è stata inviata dall'azienda "una contestazione disciplinare e una notifica per una sanzione di 20 euro". Trenitalia specifica che "c'è un manuale, per informare al meglio. In realtà i manuali sono più di uno e prevedono ogni tipo di comunicazione, persino le regole del “bon ton”, così in treni sporchi, sovraffollati, spesso senza aria condizionata funzionante dobbiamo sentirci la predica di abbassare la suoneria del telefonino o non parlare ad alta voce, per non arrecare disturbo agli altri viaggiatori...
Francamente le regole della buona educazione le conosciamo e non ce le facciamo ricordare da qualche dirigente FS che si diverte a fare manuali o altre cialtronate del genere, con lo scopo di non dire con chiarezza e tempestività quali sono i problemi.
Ancora una volta VERGOGNA!
E’ venuto il momento che le associazioni degli utenti chiedano con forza il cambio nei vertici di Trenitalia!!!

mercoledì 3 agosto 2011

SUPERATO IL LIMITE

Riportiamo la lettera di una collega pendolare, che in toni pacati, ma fermi descrive quel che le è capitato oggi 3 agosto 2011.
RITENIAMO SI SIA SUPERATO OGNI LIMITE DI DECENZA e concordiamo pienamente con quanto scritto dalla collega che si recava al LAVORO:
"Al pendolare viene richiesto un livello di diligenza nell’adempimento del contratto di trasporto che non trova adeguato corrispettivo nella diligenza delle ferrovie"
Per quanto ci riguarda, comunque NON FINISCE QUI!

Cari colleghi pendolari del ponente, vi porto a conoscenza della vicenda che mi ha visto coinvolta questa mattina durante il tragitto verso il lavoro, compiuto sul treno successivo al mio (il mio è stato soppresso)
Premetto
- che mi chiamo E. G. e sono pendolare del treno regionale 6223 da più di 2 anni, prima sulla tratta Sanremo – Imperia Oneglia e poi sulla tratta Taggia – Imperia Oneglia,
- che ho sempre acquistato abbonamenti mensili di seconda classe
- che so che l’abbonamento emesso dalla biglietteria ha validità temporale di un mese, coincidente con il mese solare, ovverosia dal 1 giorno del mese in corso, fino alla fine dello stesso e che pertanto il viaggiatore che voglia acquistare un abbonamento ad esempio il giorno dieci del mese in corso avrà un titolo di viaggio comunque valido dal primo a fine mese, senza sconti tariffari o adeguamenti nel periodo di validità;
- che sulla base di tale presupposto ho sempre acquistato, come la generalità dei pendolari, il titolo di viaggio il primo lunedì del mese, recandosi presso la biglietteria; quando il primo lunedì non coincideva con il primo del mese (quasi tutti i mesi dell’anno) l’abbonamento è sempre decorso dal 1 del mese (retroattivamente) ciò ha sempre confermato le mie idee circa la validità dell’abbonamento
- che mai sono incorsa in violazioni o contestazioni di sorta, avendo sempre correttamente adempiuto agli obblighi contrattuali derivanti dal contratto di viaggio stipulato con Trenitalia
tutto ciò premesso
il giorno lunedì primo agosto 2011 mi recavo presso la stazione di Arma di Taggia per l’acquisto dell’abbonamento relativo al mese in corso e, a causa della lunga coda allo sportello, decidevo di acquistare il titolo di viaggio presso l’emettitrice automatica self service sita al piano terra della stazione
dopo la corresponsione di € 39,50 l’emettitrice rilasciava un titolo di viaggio su di un supporto piccolo e stretto, ove compariva chiaramente la data di rilascio del titolo 1/8/2011, e un campo libero ove inserire nome e cognome dell’abbonato
provvedevo alla compilazione del campo con il proprio nome e cognome,
lo stesso 1 agosto il personale di Trenitalia effettuava controlli e non vi erano problemi
il giorno 3 agosto , la sottoscritta si recava in stazione, ma il treno 6223 delle risultava soppresso
dopo circa 30 minuti giungeva il regionale 11263 e con una collega prendevo posto nel piano superiore della carrozza
il personale di Trenitalia a bordo del 11263 controllava l’abbonamento e constatava la mancanza di obliterazione del titolo di viaggio
chiedevo quindi chiarimenti in merito alla validità del titolo di viaggio e circa la funzione dell’oblierazione e mi veniva spiegato che quel particolare supporto poteva avere periodi di validità differenti dall’ordinario abbonamento rilasciato allo sportello e che pertanto andava obliterato e che era possibile definire la violazione pagando in treno la cifra di € 50,00, cifra di oltre dieci euro superiore all’importo dell’abbonamento da me pagato due giorni prima
sapendo di non avere contanti per € 50,00, in quanto per recarsi al lavoro non porto con me che poche decine di euro, chiedevo come potevo fare. Mi veniva richiesto il documento di identità e preannunciata la notifica di un verbale ammontante ad € 200,00, definibile in via agevolata con i pagamento di € 100,00
a questo punto mi ricordavo che in passato un collega pendolare privo del portafoglio, oggetto di controllo, era incorso in una violazione sanzionata con € 7,00. Mi ricordo di ciò perche avevo anticipato la cifra per amicizia e solidarietà (che essendo privo di portafoglio, non aveva possibilità di pagare): chiedevo quindi se esisteva la possibilità di definire con il pagamento di una cifra altrettanto ragionevole la vertenza, ma mi veniva risposto che essendo il mio caso diverso (avevo con me l’abbonamento, non ne ero priva) non potevo accedere a tale definizione agevolata,
mi veniva RITIRATO l’abbonamento mensile da me acquistato, e rilasciata una ricevuta gialla recante il numero del treno 11263, la data del 3 agosto 2011, la classe di viaggio 2^, la dicitura “abbonamento mens” , una cifra nel campo tariffa (39 o 391), l’indicazione della tratta “Taggia – Imperia Oneglia”, i miei dati personali, nel campo “docum di riduz” sono riportati i dati della mia carta di identità, con l’indirizzo ivi riportato, dopodichè vi è l’indicazione “ sostituisce il biglietto” “abbonamento mensile emesso da ETF in data 1/8/2011 per € 39,50 NON CONV” . Sotto la dicitura “obliterazione per trasgressione art.. comma… reg. pol. ferr..” vi è una cifra antecenduta da alcune lettere, la cui comprensione, è francamente, difficile, quasi impossibile; al termine di ciò che mi veniva pertanto confermato l’invio di un verbale per € 200,00.

A margine di tale vicenda mi pregio di riferire alcune riflessioni, riservandomi chiaramente di proporre in seguito formale reclamo, nei modi e nei tempi che vorrete suggerirmi.
Al di la di tutte le considerazioni che si possono fare in merito alla legittimità della sanzione, il cui fondamento normativo attualmente mi è oscuro, (ho fatto alcune ricerche sul sito e non ho trovato nulla, non si può dire che l’utente sia messo in condizione di comprendere agevolmente le norme di trasporto) la sottoscritta è sconcertata e costernata dalla irragionevolezza del trattamento: come pendolare, che da anni fruisce del servizio ferroviario pagando regolarmente gli abbonamenti, non mi sarei mai aspettata un trattamento del genere: il pagamento di € 200,00 , pari a circa CINQUE ABBONAMENTI mensili è sproporzionata, irragionevole e vessatoria. anche 100,00 € è una cifra inaccettabile.
Parrebbe che viaggiare senza abbonamento (perché dimenticato) venga sanzionato meno gravemente che viaggiare con l’abbonamento nominativo mensile privo di convalida
Quella dei pendolari, come è noto, è una categoria svantaggiata, perché composta da lavoratori che sono costretti a compiere giornalmente un tragitto medio o lungo che sia per recarsi al lavoro. Il pendolare ferroviario, in particolare nell’ultimo periodo, subisce particolari disservizi, ritardi soppressioni, disagi. Proprio oggi che il treno 6223 era soppresso e che quindi viaggiavamo con un ritardo di circa 30 minuti non ci voleva questo ulteriore trattamento. Ho comunicato al controllore le circostanze a voi riferite (sono pendolare, il mio treno è stato soppresso) ma non ho ottenuto un granché, anzi forse ho ottenuto una più decisa applicazione del regolamento.
Al pendolare viene richiesto un livello di diligenza nell’adempimento del contratto di trasporto che non trova adeguato corrispettivo nella diligenza delle ferrovie: i treni spesso sono soppressi, le carrozze non godono della necessaria manutenzione ordinaria, le porte non si aprono mai tutte, l’aria condizionata non funziona mai in tutto il treno, i bagni sono off limits, sporchi e vecchi, i ritardi non stupiscono più, anzi stupisce la puntualità. Sono a conoscenza delle difficoltà economiche che sta affrontando il trasporto pubblico regionale, e non ho francamente voglia di formulare un facile parallelo tra questa e l’improvvisa severità nell’applicazione del regolamento e nella irrogazione delle sanzioni a carico dei pendolari. Tale ipotesi oltre a essere ingiusta farebbe davvero pensare che il peso della crisi viene ancora una volta scaricato sui più deboli, sulle categorie meno ricche e/o rappresentate, che già subiscono rincari e soppressioni. Non ho davvero voglia di pensare che si sia arrivati così in basso.
Faccio presente che ho acquistato l’abbonamento di luglio anche se già all’inizio del mese sapevo che non l’avrei ammortizzato, per solidarizzare con la causa del trasporto regionale, del quale nonostante tutto sono una grande sostenitrice.
Tale sanzione può apparire, a caldo, molto simile ad una inutile vessazione di una pendolare che l’abbonamento di settembre l’avrebbe acquistato regolarmente, nonostante la mancanza della suppostamente necessaria obliterazione.
Riservandomi di approfondire gli aspetti normativi, specie quelli relativi ai doveri di buona fede e correttezza nel rapporto contrattuale, all’adempimento degli obblighi informativi, nelle opportune sedi amministrative, giurisdizionali, nonché sulla stampa, rimango in attesa dei vostri consigli su da farsi.
Colgo l’occasione per porgere
Cordiali Saluti

domenica 31 luglio 2011

INCREDIBILE MA VERO

Terzo valico, la sfida delle Ferrovie "Vogliamo arrivare in Francia"
L'amministratore delegato Mauro Moretti: prolunghiamo il corridoio da Genova a Vemtimiglia come farà la Francia tra Marsiglia e Nizza. Una soluzione che chiuderebbe definitivamente il caso Tav in Val Susa

SARÀ perché si è fatto attendere così a lungo, ma il terzo valico che finalmente riapre i suoi cantieri, per chiuderli solo a opera completata fra otto anni, si candida a superare i confini italiani e ad arrivare sulla costa francese. L’annuncio, a sorpresa, arriva dall’amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti, a margine della firma del verbale di accordo fra Rfi e Cociv, ieri al ministero dei Trasporti, che mette da parte il vecchio contenzioso e consente di aprire immediatamente i cantieri. Anello iniziale della grande catena logistica che da Genova sale fino a Rotterdam, il terzo valico potrebbe infatti trovare una nuova appendice italo-francese. «Abbiamo chiesto di prolungare il Corridoio 24 da Genova a Ventimiglia, come la Francia lo ha chiesto da Marsiglia a Nizza, quindi sulla stessa linea. L’Europa alla Francia ha detto sì, mentre a noi ha detto no» ha spiegato Moretti. Si tratta di capire come si pronuncerà definitivamente Bruxelles quando a settembre si pronuncerà sulle nuove reti transeuropee. Per il momento resta ipotizzato questo scenario imprevedibile che, se realizzato, potrebbe anche indurre l’Unione Europea a riflettere sul tracciato del Corridoio 5, da anni ormai inchiodato in Val Susa per l’opposizione dei “No Tav”.

Il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE sostiene da anni questa tesi: E' ASSURDO AVER TRASCURATO LA DIRETTRICE MEDITERRANEA.
Ora, dopo le affermazioni del Presidente della Regione Liguria, anche l'esuberante AD delle Ferrovie dello Stato (Italiano) spa si accoda alla lista dei sostenitori di una linea strategica Genova - Ventimiglia. Siamo meravigliati, ma non certo compiaciuti, né confortati dalle sue parole, dopo aver subito per anni scarsa considerazione ed essere stati trattati alla stregua di "un ramo secco".
Ci spiace Ing. Moretti, ma non ci fidiamo né di lei né dei suoi solerti e allineati collaboratori, perché a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca sempre!!!

sabato 23 luglio 2011

OGGI LE COMICHE

Torniamo all'annosa questione dei treni garantiti in caso di scipoero, perché la risposta di Trenitalia alle contestazioni degi colleghi della Genova-Milano (vedi post del 22 luglio) è quanto meno esilerante e dimostra (se ce ne fosse bisogno) che la realtà supera spesso la fantasia. Ne riportiamo alcuni stralci, risparmiando, per carità di patria, il nome del dirigente che l'ha redatta.

"Le confermo che il treno R 2195 è tra quelli previsti dalla Commissione di Garanzia e proprio per garantirne l’effettuazione la nostra Direzione Regionale si è attivata già dal pomeriggio inviando il personale di condotta e scorta da Genova direttamente con un pulmino.

Il traffico autostradale congestionato non ha permesso al nostro personale, unico idoneo, sia per i nuovi vincoli normativi di sicurezza che per abilitazioni possedute, ad effettuare il treno, di arrivare in tempo per la partenza puntuale dello stesso (n.d.r già questa volta è colpa delle autostrade!!!)

Inoltre una volta giunti a Milano C.le abbiamo dovuto affrontare una nuova difficoltà dettata dalla mancanza di “traghettatori”di stazione che avrebbero dovuto preparare il materiale rotabile e che invece Trenord aveva utilizzato per garantire i propri servizi (n.d.r. è colpa di quei cattivoni di trenord NUOVA SOCIETA' lombarda di trasporto ferroviario, i cui dipendenti vengono quasi tutti da Trenitalia... dei dirigenti o finti tali non sappiamo dire...)

Nonostante la concatenazione di questi eventi la informo che il treno, seppur in ritardo, verrà effettuato.


Già il treno è partito con soli 140 minuti di ritardo, ma è partito, cosa volete di più!

Una proposta per l'assunzione di nuovi dirigenti FS e Trenord: Massimo Boldi, Cristian De Sica, Totò e Peppino. Sono sicuramente più simpatici e anche più divertenti.

Alla prossima puntata...

venerdì 22 luglio 2011

NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE

Torniamo sulla vicenda dei "treni garantiti in caso di sciopero" (vedi post del 13 aprile 2011).
Oggi 22 luglio le Organizzazioni Sindacali tutte hanno proclamato uno sciopero generale del comparto ferroviario e come al solito, insieme ad una infinita serie di soppressioni, vengono attivati i treni garantiti. Sia ben chiaro, non per gli utenti della Provincia di Imperia, che sembrano non averne diritto, ma questa volta abbiamo ricevuto dagli sconcertati colleghi della Genova - Milano questa comunicazione:

Alla cortese attenzione del dott. Enrico Melloni e del dott. Fabio Cairoli - Trenitalia
E p.c. Assessore Enrico Vesco

Il RV 2195 (Milano C.le 18.15 - Genova Brignole 20.27) che è un treno garantito in caso di sciopero (come contenuto nella pagina web http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/trenitalia/in_regione/tgnLiguria.pdf
Oggi (22 luglio 2011) è stato cancellato.
Come può essere accaduta una cosa simile?
Come potete immaginare la cancellazione del 2195 ha provocato enormi disagi considerando che in tutto il pomeriggio l'unico treno Milano/Genova che è partito è stato l'IC 679.
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo un vostro cortese riscontro.

Aldo Carioti
GenovaMilanoNewsletter 2003/2011


I toni sono fin troppo educati e concilianti e noi del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE facciamo solo queste considerazioni:
la notizia della soppressione di un treno garantito in caso di scipero, ci meraviglia e dimostra quale disprezzo abbia la spa Ferrovie dello Stato Italiano abbia per i propri utenti. Naturalmente ci saranno spegazioni tecniche che verranno date in linguaggio burocratico ferroviarese (motivi tecnici, motivi di circolazione,ecc.).
Come utenti del ponente tali "scuse" NON CI INTERESSANO, in quanto, come ribadito da noi e recentemente dallo stesso assessore Vesco, per la provincia di Imperia NON è previsto da Genova ALCUN TRENO GARANTITO IN CASO DI SCIOPERO. La recente risposta del dott. Melloni all'assessore dimostra l'assoluto disinteresse a porre realmente mano al problema, attraverso la commissione di garanzia.
Il fatto è che i treni garantiti sono previsti da una legge dello Stato Italiano (lo stesso di cui la spa FS vuole essere di fatto monopolista del trasporto su ferro) proprio per "contemperare le prerogative dei sindacati con il diritto COSTITUZIONALE dei cittadini alla mobilità". Si tratta quindi di una palese violazione delle leggi vigenti e, pertanto, se non verrà posto rimedio a questa assurda situazione, in occasione del prossimo sciopero (per altro ricorrente in un'azienda ad alta conflittualità interna) un legale di fiducia del nostro Comitato Utenti Trenitalia del Ponente - anche lui pendolare - presenterà un esposto-denuncia alla magistratura.
Invitiamo i colleghi della Genova-Milano ed anche l'assessore Vesco a fare altrettanto per questa incresciosa situazione.

Nel salutare cordialmente ci viene in mente il titolo di un noto romanzo di Remark: "niente di nuovo sul fronte occidentale...."

sabato 11 giugno 2011

TUTTI AL MARE!

Continua la saga (indegna) del treno Regionale 11378.
Un po’ di cronistoria. Nell’ottobre del 2009, in un incontro a Taggia – presenti l’assessore ai trasporti Vesco e l’allora responsabile del trasporto regionale di Trenitalia (nel frattempo ne sono cambiati due) – il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE proponeva la variazione della traccia oraria di un regionale che partendo da Genova Principe alle 14,53 era l’unica opportunità per tornare nel ponente tra le 12,55 e le 16,55. Il problema era il tempo di percorrenza di circa 2 ore e 37 minuti, con fermata ovunque, compresa la splendida stazione balneare di Genova Vesima. Al solito non chiedevamo la luna, ma solo di accorciare il tempo di percorrenza per arrivare a Imperia Porto Maurizio in poco meno di due ore (per 113 Km!!!).
Passano le stagioni, passano gli anni e una mattina dell’autunno 2010 incontriamo sull’IC il nuovo direttore del trasporto regionale dott. Pagani, al quale passiamo la nostra proposta, come una sorta di supplica. A ripensarci la situazione era anche comica: dopo incontri ufficiali in regione, intervento di funzionari, proclami di tutti i generi, ci ritroviamo sullo stesso treno a presentare una proposta molto semplice e ragionevole. Naturalmente lo abbiamo fatto con lo spirito di chi chiede la grazia per il condannato a morte, pur sapendo di non avere speranza alcuna. Eppure, il giorno successivo (avete letto bene, il giorno dopo!) il dott. Pagani ci comunica che il suoi colleghi di RFI (detentori dei binari) hanno dato parere favorevole per la variazione di traccia oraria. Allora “SI PUO’ FARE!!!” … Contattiamo l’assessorato ai trasporti e con qualche resistenza (gli enti sono in genere conservativi, a disagio verso le innovazioni) l’operazione si concretizza con l’orario invernale 2010 – 2011.
Tutto bene, dunque: il treno viene utilizzato da decine di pendolari del ponente (soprattutto persone che per impegni famigliari devono essere a casa entro le 17-17,30). Personalmente l’ho utilizzato diverse volte e mi sono compiaciuto di questo piccolo, modestissimo risultato, che ha visto una volta tanto convergere pendolari, regione e Trenitalia. Ogni medaglia ha purtroppo il suo rovescio, nel nostro caso sono le proteste dei sindaci che non hanno più la fermata (mi è stato detto a proposito di Cogoleto, anche se questa questione la verificherò col nuovo sindaco, che ho conosciuto personalmente!), di quelli che prendono in treno convinti che fermi in tutte le stazioni di Genova e così via, visto che il mondo degli insoddisfatti è sempre affollato e rumoroso, tanto il “mugugno è gratis”.
Noi del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE abbiamo imparato ad essere sospettosi, anche se come cittadini che hanno senso della misura e della responsabilità risultiamo essere molto “ingenui”. Così in una riunione convocato il 6 maggio presso l’ufficio dell’Ing. Rolandelli, funzionario capo dell’assessorato ai trasporti, abbiamo ribadito l’assoluta priorità di questo treno nella sua nuova configurazione e avanzato il sospetto che qualcuno volesse riportarlo alla sua vecchia traccia oraria nell’imminente orario estivo. La reazione è stata un misto di meraviglia e assicurazioni che tutto sarebbe come prima.
Ci fidiamo e in tal senso diamo rassicurazioni a tutti i colleghi, anche se qualcuno – più malfidato di noi – avanza forti dubbi.
Venerdì 10 scopriamo con grande stupore e disappunto che l’11378 NON ESISTE PIU’ ma è stato sostituito dal 21222… che fa di nuovo tutte le fermate … Vesima compresa.
Il nostro portavoce Daniele Pizzolo scrive subito una mail di protesta all’Ing. Rolandelli, rappresentando il nostro disagio e la sensazione di “essere stati presi in giro” Naturalmente (lo dico con grande amarezza) non ottiene nessuna risposta, neanche un minimo riscontro. Intorno alle 15,10 riesco a parlare personalmente con la stessa Rolandelli, che mi esprime ancora stupore e di fronte alle mie accese proteste mi rassicura che niente è ancora definitivamente deciso. Mi faccio rassicurare su una sua informativa ufficiale a fine riunione con Trenitalia … naturalmente (ancora una volta) non ottengo alcuna comunicazione … forse aspetta che mi chiami l’assessore, il che puntualmente avviene alle 20,20.
Vesco mi rassicura sulla permanenza del treno 6223 da Ventimiglia a Imperia On. e poi affronta il tema del nostro treno. Non credo alle mie orecchie: si comincia con le proteste di tutto il mondo, sindaci, cittadini, viaggiatori, persino personale viaggiante del treno (subissato dai viaggiatori convinti di aver preso il solito localino metropolitano). Poi si passa all’impegno finanziario della regione (?), per finire in bellezza con l’esigenza di avere nei mesi estivi un treno balneare che fermi anche a Vesima (tanto i pendolari in agosto sono “tutti” in ferie) !!!
Sono tra lo stupefatto e costernato, ma non mollo e dico chiaramente all’Assessore che i pendolari del ponente non ci stanno. Alla fine, mi rassicura e – appellandosi ancora una volta al nostro senso di responsabilità – mi garantisce che all’inizio di settembre tutto tornerà come prima, promettendomi che lunedì mi farà avere un impegno scritto. Lunedì chiederò subito questo impegno, altrimenti ritengo che l’unica strada sia fare casino, ma farne tanto.
Per adesso … TUTTI AL MARE!

venerdì 10 giugno 2011

presi in giro

Come da noi paventato nell' incontro del 06/05/2011 e nonostante le rassicurazioni della Regione , il regionale 11378 (partenza da GE PP ore 14.53) e' stato ribatezzato 21222 e riprende la vecchia traccia oraria (fermata di Vesima compresa, per non farci mancare nulla ...): il tempo di percorrenza sulla tratta GE-Imperia passa da 1h53min a 2h23min!

Tutti gli sforzi fatti per ottenere un treno regionale a meta' pomeriggio per supplire alla mancanza del treno IC soppresso, sono stati vanificati dopo appena 6 mesi (l' orario "velocizzato" era entrato in vigore il 12/12/2010).

Ci sentiamo presi in giro e perdiamo ogni credibilita' nei confronti di chi si rivolge a noi in rappresentanza delle esigenze dei viaggiatori del Ponente.

Inoltre l' aumento del tempo di percorrenza implica, per la Regione.  maggiori costi quando, da un' altra parte, si vuole sopprimere il 6223 (Ventimiglia-Imperia) per ridurli.

mercoledì 25 maggio 2011

LETTERA APERTA DEI PENDOLARI DEL TRENO 6223

PUBBLICHIAMO LA LETTERA APERTA CHE I NOSTRO COLLEGHI, PENDOLARI DELLA VENTIMIGLIA-IMPERIA HANNO SCRITTO AD AMMINISTRATORI PUBBLICI E A TRENITALIA PER EVITARE LA SOPPRESIONE DEL REGIONALE 6223, CHE OGNI GIORNO LI PORTA SUL POSTO DI LAVORO

Una sola riflessione: "abbiamo consegnato le loro firme di cittadini ed elettori(circa 200) all'Assessorato ai Trasporti due settimane fa: ANCORA NON C'E' UN MINIMO CENNO DI RISPOSTA!!!


Gentile amminstratore ligure, gentile amministratore di Trenitalia,

la Regione Liguria, sul proprio sito scrive che il pendolarismo è una realtà importante: la percentuale delle persone che utilizzano abitualmente il treno in Liguria per recarsi al lavoro o a scuola è più che il doppio della media nazionale . Da questa presa d’atto dovrebbero discendere, pensiamo, scelte politiche coerenti, volte a incoraggiare l’utilizzo del mezzo pubblico!

Ma la realtà oggi appare un poco diversa.

La regione su delega di Trenitalia, ha deciso di sopprimere il treno che un cospicuo gruppo di pendolari, circa 300, quotidianamente utilizza per recarsi al lavoro! Questo è il treno che parte da Ventimiglia alle ore 7.20 ed arriva ad Imperia Oneglia alle 8.00. Qual è la motivazione? La decisione di eliminare questo servizio pubblico per il periodo estivo sarebbe motivata dalla chiusura delle scuole e da un tentativo di riduzione dei costi. Motivazioni che, onestamente, appaiono del tutto incomprensibili oltre che inadeguate: il treno che si intende abolire non è il treno utilizzato dagli studenti, che invece si servono per mesi della scuola del convoglio precedente. Se è proprio necessario ridurre i servizi crediamo che lo si possa fare in maniera più oculata. Questa scelta invece mostra una clamorosa disattenzione alle esigenze di moltissimi lavoratori che pagano l’abbonamento regolarmente da anni.

Dovremmo recarci al lavoro con mezzi propri, magari prendendo l’autostrada? Che ricadute economico/sociali può avere la cancellazione di questo servizio pubblico?

La regione non può dimenticare che i lavoratori dell’estremo ponente fanno i conti con la presenza un'unica trafficatissima strada statale, e che per fare circa 43 km sono richiesti, al mattino, tempi di percorrenza che superano l’ora e un quarto . Addirittura, con l’autobus che parte da Ventimiglia alle ore 7.16 si arriva ad Imperia Oneglia dopo un ora e quaranta minuti di viaggio! In altre parole che per arrivare puntuali al lavoro alle ore 8.00 occorre prendere un autobus alle ore 6.31, cioè quasi un’ora prima della partenza del treno! .
Che dire dell’autostrada: il costo diario della percorrenza Ventimiglia-Imperia Oneglia andata e ritormo ammonta ad € 19,00 ?
E’di tutta evidenza che l’utilizzo di quel treno per molti di noi è una scelta obbligata: il treno impiega circa 40 minuti, risolve i problemi di parcheggio, incide meno sulla nostra economia familiare.
Lo dimostra il fatto che in poche ore insieme ad alcuni colleghi siamo riusciti a raccogliere più di 200 firme di persone contrarie a questa decisione e possiamo assicurare che la rabbia e la delusione tra i pendolari è notevole. Anche i media hanno presto compreso le nostre ragioni. La Stampa di Sabato 13 Maggio, ha dato ampio spazio alle nostre proteste con un articolo intitolato “Salviamo il treno dei pendolari!”. Il Secolo XIX di Martedì 17 maggio ha pubblicato l’articolo “Stop al treno degli studenti, a piedi restano i pendolari”. Negli ultimi giorni i giornali hanno dato conto di un interessamento alla questione da parte del consigliere regionale Marco Scajola.

Ma nessuna risposta concreta è ancora pervenuta a noi pendolari.

Infine, due ultime considerazioni: è strano vedere che una regione così attenta all’impronta ecologica dei propri cittadini, li costringa poi a moltiplicare la produzione di Co2, utilizzando private autovetture al posto del più eco-sostenibile servizio pubblico. Pare incredibile, poi, che una regione con una così forte vocazione turistica non adotti politiche che considerino l’incremento estivo degli utenti delle strade e dei parcheggi, ma anzi compia scelte che portano un aumento del traffico veicolare e dell’uso dei parcheggi.

Le nostre firme sono state consegnate dal COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE LIGURE all’Assessorato ai Trasporti, il quale ci ha promesso una riposta in merito.
Siamo fiduciosi.

mercoledì 20 aprile 2011

CARRI BESTIAME


“A meno di una settimana dalla Pasqua 2011, gli italiani si preparano per partire. Non tutti potranno godersi una lunga vacanze all’estero, ma chi può cercherà di partire anche solo per il weekend. Tra le destinazioni più gettonate troviamo senza dubbio le località di mare che con il bel tempo saranno invase da turisti. Tra le regioni che durante le feste di Pasqua saranno maggiormente piene di turisti troviamo la Liguria. Per arrivare nella riviera di ponente e nella riviera di levante, molti useranno l’auto, anche se saranno diversi coloro che sfrutteranno il treno, visti anche i costi della benzina.
Per l’occasione, Trenitalia e la Regione Liguria, hanno deciso di aggiungere ulteriori treni a quelli già presenti. Si tratta di 20 treni straordinari attivi il 24 e 25 aprile, ma anche il 30 aprile e 1° maggio. Dunque 20 nuovi treni disponibili per i prossimi due fine settimana per agevolare i turisti che vogliono andare in Liguria”.

Di fronte a questo mirabolante comunicato saremmo disposti a credere che i soliti disagi che gli utenti di Trenitalia subiscono nei periodi festivi vengano mitigati. FALSO!!!
Anche oggi, mercoledì 20 aprile, come in un brutto film già visto troppe volte, sul IC 744 in partenza da Genova per Ventimiglia - proveniente da Milano - abbiamo viaggiato stipati come in un classico “carro bestiame” (vedi foto). Questo in dispregio a qualsiasi principio di sicurezza (tanto caro alle Fs quando vogliono boicottare la quasi inesistente concorrenza), di qualità del servizio (concetto ormai applicato solo sui treni ad “alta velocità”) e di elementare rispetto degli utenti.
Di chi la colpa?
Degli scarsi fondi disponibili per il Trasporto pubblico Universale?
Del totale disprezzo che il management di Trenitalia ha per i pendolari?
Dell’incapacità dell’assessorato regionale Ligure di azioni incisive?
Degli astri? Della sfiga umana?
Noi del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE preferiamo non dare risposte (almeno per ora), perché siamo sicuri che domani e dopodomani sarà ancora peggio….
Per ora una sola parola: VERGOGNA!

mercoledì 13 aprile 2011

LA COMMEDIA SI REPLICA

A due settimane dallo sciopero generale del Gruppo FS proclamato da CGIL, CISL, UIL, UGL, FAST, ORSA, ecc. i sindacati CUB, evidentemente dissidenti con questa "grande aggregazione", hanno proclamato uno sciopero dalle 21 di giovedì 14 aprile alle 21 di venerdì 15.
Il diritto lo sciopero è assolutamente legittimo, ma proprio per contemperare le prerogative delle rappresentanze sindacali con il diritto alla mobilità dei cittadini interviene la Legge 12 giugno 1990, n. 146 modificata dalla Legge 11 aprile 2000, n. 83, riguardo alle “Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati”.
In virtù di questa legge Trenitalia assicura servizi minimi di trasporto predisposti a seguito di accordi con le Organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia. In buona sostanza, l'amministrazione ferroviaria, predispone - concordandoli con i sindacati - i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00 dei giorni feriali). Questo vale per il trasporto locale, ma sono anche garantiti alcuni treni a lunga percorrenza.
Un quadro di grande serietà e rispetto… ma basta dare un occhiata alla tabella dei treni garantiti in caso di sciopero per la tratta Genova – Ventimiglia e ai pendolari diretti oltre Albenga prende lo sconforto! Infatti, NON esiste alcun treno garantito che parta da Genova nel pomeriggio con destinazione Ventimiglia.
Il regionale 11386 in partenza da Principe alle 18,14 conclude la sua corsa ad Alberga e il regionale 11300 in partenza da Principe alle 18,52 è limitato ad Albenga, mentre solitamente quest’ultimo prosegue sino a Ventimiglia. Che dire poi del Regionale 11384 che parte da Recco e arriva a Ventimiglia alle 20,49…. in caso di sciopero è nella lista dei treni garantiti, ma parte solamente da Savona alle 18,41 con destinazione Ventimiglia: peccato non ci sia modo di raggiungere Savona in tempo per la totale assenza di treni corrispondenti da Genova (il 18,14 arriva infatti a Savona alle 19,05)!!!
Si ripeterà ancora una volta la solita storia: ce ne stiamo a casa, se proprio dobbiamo andare a lavorare lo facciamo in auto (alla faccia del portafoglio e delle emissioni di CO2) o se proprio non abbiamo altri mezzi aspettiamo l’IC delle 21,12 nella speranza che in un giorno di sciopero non porti ritardo.

Noi del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE SIAMO PROPRIO STUFI DI ESSERE TRATTATI COME CITTADINI DI SERIE B!!!
Vogliamo ricordare al Presidente della Regione Ing. Burlando e all'assessore ai Trasporti Sig. Vesco che come cittadini siamo anche elettori e certamente NON AVER AVUTO ALCUNA RISPOSTA alla nostra e-mail del 1 aprile non ci conforta sull'interesse che la Regione dovrebbe avere per i cittadini del ponente che ogni giorno si recano a Genova per ragioni di lavoro o di studio. Si tratta di professionisti, impiegati, docenti e studenti universitari, funzionari delle varie amministrazioni, cittadini che viaggiano in treno per i motivi più svariati, persino (qualche rara volta purtroppo) consiglieri regionali....e siamo parecchi!!!
Crediamo che la misura sia colma, per questo chiediamo un immediato intervento della Regione, titolare del "contratto di servizio con Trenitalia", affinché col nuovo orario, che partirà da giugno e in quelli successivi queste situazioni NON dovranno più ripetersi.
In ogni caso attendiamo - finalmente - una risposta seria!

venerdì 1 aprile 2011

Servizi essenziali in caso di sciopero

Le organizzazioni sindacali di categoria FILT-FIT-UILT-UGL-ORSA-FAISA-FAST hanno proclamato per venerdì 1 aprile uno sciopero generale dei ferrovieri, con la partecipazione degli addetti alla circolazione e agli impianti fissi.
Come al solito sui media si parla di una “giornata di passione”, con gravi disagi per i passeggeri, eppure sul sito ufficiale delle FS (www.ferroviedellostato.it) Trenitalia assicura servizi minimi di trasporto predisposti a seguito di accordi con le Organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia per l'attuazione della Legge 146/1990.
Riassumiamo brevemente cosa sia la Legge 12 giugno 1990, n. 146 modificata dalla Legge 11 aprile 2000, n. 83, riguardo alle “Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati”.
Al Titolo I di questa legge vengono riportate le NORME PER GARANTIRE IL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI, in particolare all’Art. 1 (comma 2b) sono considerati “considerati servizi pubblici essenziali … per quanto concerne la tutela della libertà di circolazione: i trasporti pubblici urbani ed extraurbani autoferrotranviari, ferroviari, aerei, aeroportuali...” L’Art. 2 recita: “Nell’ambito dei servizi pubblici essenziali indicati nell’articolo 1 il diritto di sciopero è esercitato nel rispetto di misure dirette a consentire l’erogazione delle prestazioni indispensabili per garantire le finalità di cui al comma 2 dell’articolo 1” (vedi sopra).
Questo significa in parole più semplici che le varie amministrazioni e nel nostro caso quella ferroviaria, predispongono - concordandoli con i sindacati - i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00 dei giorni feriali). Questo vale per il trasporto locale, ma sono anche garantiti alcuni treni a media e lunga percorrenza.
Un quadro di grande serietà e rispetto… ma basta dare un occhiata alla tabella dei treni garantiti in caso di sciopero per la tratta Genova – Ventimiglia e ai pendolari diretti oltre Albenga prende lo sconforto! Infatti, NON esiste alcun treno garantito che parta da Genova nel pomeriggio con destinazione Ventimiglia.
Il regionale 11386 in partenza da Principe alle 18,14 conclude la sua corsa ad Alberga e il regionale 11300 in partenza da Principe alle 18,52 è limitato ad Albenga, mentre solitamente quest’ultimo prosegue sino a Ventimiglia. Che dire poi del Regionale 11384 che parte da Recco e arriva a Ventimiglia alle 20,49…. in caso di sciopero è nella lista dei treni garantiti, ma parte solamente da Savona alle 18,41 con destinazione Ventimiglia: peccato non ci sia modo di raggiungere Savona in tempo per la totale assenza di treni corrispondenti da Genova (il 18,14 arriva infatti a Savona alle 19,05)!!!
Mesi fa avevamo rappresentato questa situazione “paradossale” al responsabile di Trenitalia (Divisione Trasporto Regionale Liguria) Dott. Pagani, che ci aveva assicurato un intervento in merito ad una situazione che anche lui riteneva molto penalizzante per il ponente.
Passano i giorni, le stagioni e passano anche gli uomini: il Dott. Pagani è stato destinato ad altro importante incarico e di immutabile resta solo il fatto che in caso di sciopero i diritti dei cittadini della Provincia di Imperia non vengono tutelati, anche se esiste una legge che li dovrebbe salvaguardare.
La morale è la solita: ce ne stiamo a casa, se proprio dobbiamo andare a lavorare lo facciamo in auto (alla faccia del portafoglio e delle emissioni di CO2) o se proprio non abbiamo altri mezzi aspettiamo l’IC delle 21,12 nella speranza che in un giorno di sciopero non porti ritardo.

Il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE è stufo di sentire chiacchiere, proclami, piagnistei, è stufo di vedere statistiche taroccate come quella del “loading factor”: chiediamo ancora una volta un serio tavolo tecnico di confronto tra utenti, Regione, Camere di Commercio, Amministrazioni locali, Associazioni di Consumatori ed FS per affrontare veramente i tanti problemi del trasporto ferroviario in Liguria.

martedì 25 gennaio 2011

AUTORITA' E AUTOREVOLEZZA

RIPORTIAMO IL TESTO DELLA LETTERA INVIATA IL 25 GENNAIO ALL'ASSESORE AI TRASPORTI VESCO SULL'ENNESIMA INCRESCIOSA SITUAZIONE CHE I PENDOLARI LIGURI DEVONO AFFRONTARE

Egregio Sig. Assessore ai Trasporti della Regione Liguria,

il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE ha ricevuto numerose segnalazioni in merito al fatto che, a seguito di una circolare di Trenitalia, nelle biglietterie non è possibile acquistare abbonamenti regionali/annuali con decorrenza 1 febbraio e con i prezzi vigenti. Sarà possibile farlo solo a partire del 27 gennaio con le nuove tariffe caricate.
Riteniamo che queste disposizioni siano l’ennesima violazione dei diritti degli utenti: certi trucchetti, per altro mai attuati prima, dimostrano quanto basso sia il livello di quel confronto con FS, che noi vorremmo invece SERIO.
La invitiamo ad intervenire IMMEDIETAMENTE a tutela degli abbonati, mettendo in campo tutta l’autorità e l’autorevolezza del ruolo che Le compete. In caso contrario ci chiediamo se non sia da riconsiderare la sua posizione di Assessore ai Trasporti della Regione Liguria.
In attesa di una sollecita risposta,
porgiamo distinti saluti.

COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE

domenica 16 gennaio 2011

UN SERIO CONFRONTO

Premessa
(ASCA, agenzia di stampa) - Roma, comunicato del 13 gennaio 2011
Trenitalia ha deciso di convocare nei prossimi giorni un nuovo incontro con tutte quelle associazioni dei consumatori che manifestano, in un clima di rispetto anche formale tra le parti, la reale volontà di costruire un percorso, concreto e perseguibile, per il continuo miglioramento del servizio.
Uno dei punti fondamentali dell'incontro - informa un comunicato - sarà ancora la Carta dei Servizi del viaggiatore, strumento fondamentale su cui basare i rapporti tra le associazioni dei consumatori e Trenitalia e sul quale e' stato già avviato un positivo lavoro comune.
La ripresa del dialogo e' la risposta concreta di Trenitalia alle richieste pervenute da parte di tutte quelle associazioni davvero interessate ad un confronto serio e costruttivo, al centro del quale sia l'interesse effettivo della clientela in un clima di rispetto anche per il lavoro di tutti i ferrovieri.

Cos’è successo prima di questo comunicato?
Casper (Comitato contro le speculazioni ed il risparmio costituito da ADOC, CODACONS, UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI) in occasione dell'incontro già previsto per il 13 gennaio tra i vertici di Ferrovie dello Stato e le Associazioni dei consumatori, aveva deciso di consegnare un singolare regalo (un water) ai vertici di FS per protestare contro le toilette dei treni costantemente fuori uso (circostanza puntualmente avvenuta, non senza momenti di tensione)…Così Trenitalia ha annullato l'incontro.

Riflessioni
Noi del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE non vogliamo certamente entrare nel merito di scelte che altri fanno, ma vogliamo dire la nostra su certi “teatrini” cui abbiamo dovuto assistere anche recentemente in Liguria.
A dicembre, per la serie a Natale siamo tutti più buoni, è magicamente apparso nell’atrio della stazione Brignole un albero di Natale sponsorizzato da un attivissimo Comitato di Pendolari del Levante e da una nota e prestigiosa Associazione di Consumatori, il tutto con i buoni uffici di FS e suggellato foto ricordo ad uso dei media Nelle intenzioni degli “organizzatori” i pendolari avrebbero attaccato ai rami (invece delle palline…forse tutte rotte) bigliettini con richieste e desideri da esaudire.
Indovinate? Le richieste erano del tipo: treni più puliti, treni più puntuali e via così! Incredibile!!!
Francamente non crediamo più a Babbo Natale da tanti anni e anche se rispettiamo le iniziative di tutti riteniamo che questi teatrini servano solo a dare visibilità a singole persone e non ai problemi del trasporto sostenibile che andrebbero risolti con SERI TAVOLI DI CONFRONTO.
Per questo non ci interessano le iniziative goliardiche (e mediatiche) come quelle del Casper o quella odierna della consegna di un tapiro destinato ai poveri pendolari molto “attapirati” per gli annunci di aumenti e di tagli. In quanto al “rispetto anche formale tra le parti, la reale volontà di costruire un percorso, concreto e perseguibile, per il continuo miglioramento del servizio” chiediamo ad FS se:
proporci il “loading factor” come è stato fatto presso l’Assessorato ai Trasporti Ligure sia “rispettoso, concreto e perseguibile”…
Non vogliamo apparire per coloro che “fanno sempre i seri” a tutti i costi, ma sinceramente certi teatrini ci hanno stufato e speriamo proprio che l’assessore e i colleghi dei comitati pendolari non ci caschino più!
Siamo sostenitori delle Ferrovie dello Stato e del lavoro dei ferrovieri, perché sono le NOSTRE ferrovie, quelle dello Stato Italiano (che ancora, per fortuna, esiste), con azionista unico il Ministero del Tesoro. Per questo vogliamo che assolvano alla loro mission di “società di trasporti e servizi”, sia nelle Regioni sia nel trasporto universale (normato anche a livello europeo) e siamo convinti che il confronto con FS debba essere condotto anche con la collaborazione attiva delle Camere di Commercio che rappresentano l’economia dei nostri territori. C’è tanto bisogno di buone ed efficienti ferrovie…lo aveva scritto già Cavour – proprio Lui – nel lontano 1846!!!

Alla prossima.

sabato 8 gennaio 2011

ANNO NUOVO… VECCHI E NUOVI PROBLEMI

Il nuovo anno è iniziato all’insegna di un serrato confronto tra Comitati dei Pendolari (in particolare quelli della “GenovaMilano” e “Pendolariliguri” del levante, rappresentati da Sonia Zarino) da una parte e Regione e poi Trenitalia dall’altra. Questa volta gli argomenti del contendere sono tre:
-i considerevoli aumenti delle tariffe, che dal 1 febbraio vedranno salire gli abbonamenti regionali Liguria del 15% (un 5% era già previsto nel Contratto di Servizio, siglato nel 2009) e i biglietti regionali di ben il 20%
-le tracce orarie dei treni regionali (e non) che risultano dilatate a scapito delle finanze della regione (di cui siamo contribuenti), che paga a Trenitalia l’effettivo tempo di occupazione dei binari da parte dei treni stessi. Il che significa che riducendo i tempi di marcia, la regione e quindi i cittadini potrebbero risparmiare risorse da destinare al miglioramento di un servizio molto scadente
-la soppressione – a partire da febbraio - di numerosi treni al fine di risparmiare risorse non più disponibili a causa della “legge di stabilità” (la vecchia finanziaria). Vengono contestati alla Regione il metodo e le scelte. Sul metodo dobbiamo ribadire che nella riunione del 22 dicembre 2010 nulla era stato comunicato nei dettagli, ma poche ore dopo, nella mattina del 23 è magicamente apparso un foglio Excel con l’elenco dei treni, seguito da un tempestivo comunicato stampa dell’Assessore Vesco, che incautamente affermava che i Comitati Pendolari presenti (compreso il nostro) avessero approvato le misure prese dalla Regione. Ci siamo subito premurati di precisare che la nostra era solo una “presa d’atto” delle misure economiche (aumento dei biglietti) e nulla ci era stato comunicato in merito alla scelta dei treni (che pare concordata con Trenitalia). Siamo molto delusi da questo comportamento, perché certe scelte non maturano certo nella nottata e questa reticenza a rappresentare le cose nella loro interezza è sempre fonte di malumori e rimostranze, che subito ci sono state, entrando anche nel merito dei treni soppressi. Devo dire che il ponente è meno penalizzato di altre tratte, ma in questo mese di gennaio possiamo far valere anche le nostre obiezioni.
Riguardo invece alle tracce orarie dilatate Sonia Zarino & C. stanno facendo un ottimo lavoro, raccogliendo e inviando dati “storici” dagli orari egli ultimi decenni. Hanno già elaborato alcune analisi riguardo al Levante, ma molto si deve ancora fare e anche a noi del ponente toccherà fare la nostra parte (si cercano collaboratori…).
Si è prospettata l’idea di affidare ad un ente terzo la certificazione delle tracce orarie. Anche in questo caso l’atteggiamento dell’Assessore Vesco è stato ondivago: nella riunione del 22 dicembre ha rifiutato con forza questa proposta, ma dopo pochi giorni ci ha inviato per conoscenza una lettera datata 5 gennaio 2011 in cui comunicava a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenitalia (nella persona del Dott. Pagnani) “che questa amministrazione sta valutando l’ipotesi di individuare un soggetto, terzo tra le parti ed esperto in materia, che effettui l’analisi e la congruità delle tracce (orarie n.d.r.) stesse”. Si potrebbe essere soddisfatti di questa presa di posizione, ma siamo convinti che una maggiore linearità da parte dell’Assessorato ai Trasporti della Regione, darebbe maggiore credibilità alle sue iniziative, che spesso appaiono estemporanee o dettate dalla volontà di imbonire a volte i pendolari a volte Trenitalia.

Ci attende comunque un confronto molto serrato, sia con Trenitalia che con la Regione. Per questo il COMITATO UTENTI TRENTALIA DEL PONENTE chiede ancora una volta un SERIO TAVOLO DI CONFRONTO in cui siano coinvolte le CAMERE DI COMMERCIO, che rappresentano il mondo del lavoro (imprese, professioni, artigianato, commercio, utenti). Infatti, solo con una forte pressione del territorio (cui si dovrebbero doverosamente associare - in modo trasversale dagli schieramenti politici - gli amministratori pubblici di comuni, provincie e regione) potremo confrontarci con le Ferrovie dello Stato spa per rimarcare (se possibile) la loro “mission” di società di trasporti e servizi.

domenica 2 gennaio 2011

REGALI DI NATALE

Il 22 dicembre l’Assessore Regionale ai Trasporti Vesco ha convocato le parti (associazioni di pendolari, utenti, consumatori e rappresentanti di Trenitalia) per esaminare “le ripercussioni sui servizi ferroviari legate alla manovra finanziaria nazionale”. In effetti la convocazione era per il 23 di dicembre, ma dopo le rimostranze di molti – Natale è pur sempre Natale – è stata anticipata al 22.
Eravamo in tanti, ma soprattutto colpiva la folta rappresentanza di Trenitalia… che sia un segnale di interesse per i problemi del trasporto ferroviario in Liguria ?
In estrema sintesi, l’Assessore ci ha dipinto un quadro molto negativo dal punto di vista economico, infatti le mancate risorse che manovra finanziaria ha sottratto al TPL (trasporto pubblico locale) significano per tutte le Regioni: AUMENTO DEI BIGLIETTI E ABBONAMENTI & RIDUZIONE DEL NUMERO DEI TRENI. Meno aumentano biglietti e abbonamenti, più si riduce il numero di treni disponibili. Le ipotesi prospettate fino alla riunione del 22 erano:
- biglietti regionali + 30%
- abbonamenti regionali Liguria + 20%
- riduzione di un certo numero di treni regionali, non meglio definito,
Dopo la conferenza Stato – Regioni, viste le possibili maggiori disponibilità finanziarie, l’Assessore Vesco ci ha proposto:
- aumenti tariffari a partire dal 1 febbraio (la Regione si sarebbe accollata i maggiori oneri richiesti da Trenitalia)
- biglietti regionali + 25%
- abbonamenti regionali Liguria + 15% (si noti che un + 5% per il 2011 era già previsto nel contratto di servizio sottoscritto nel 2009).
- riduzione di un certo numero di treni, anche questa volta non meglio definito.
In alternativa, minori sono le riduzioni tariffarie e maggiori sono le soppressioni di treni.
Le associazioni di pendolari, utenti e consumatori (mancavano i combattivi e documentatissimi colleghi della Genova-Milano) sono state chiamate a fare le loro osservazioni ed eventualmente sottoscrivere il verbale della riunione. Potete immaginare che sia molto difficile in una riunione di questo tipo (che NON è un tavolo tecnico) fare valutazioni corrette sui numeri. In qualche modo ci si deve fidare della valutazioni fatte dall’Assessorato, che dovrebbe agire nel solo interesse dei cittadini, utenti del servizio.
Certamente sorprende il diverso profilo deciso dalle regioni limitrofe (Piemonte, Lombardia, Toscana). Ognuna ha deciso un approccio diverso, in particolare il Piemonte che avrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) deciso di congelare gli aumenti sino a giugno. Si poteva fare anche da noi in Liguria? Francamente non lo sappiamo, perché di numeri (quelli che poi contano davvero) si parla sempre troppo poco e, in ogni caso, si ha la sgradevole impressione che le decisioni prese da qualsiasi amministrazione regionale siano condizionate più da ragioni di natura politica, che di compatibilità economica. Da qui derivano le continue polemiche tra Assessorato ed esponenti dell’opposizione e da qui derivano anche i “mal di pancia” di alcuni comitati pendolari come quello dei Pendolariliguri, guidato da Sonia Zarino, che ha immediatamente precisato quanto segue:

Cari colleghi,
…..ho notato che il documento che abbiamo firmato (e che era relativo solo alla diminuzione degli aumenti prospettati) è stato presentato come un "accordo" a tutto tondo, comprendente anche l'assenso sui tagli (ai treni n.d.r), cosa che non è vera dato che nulla sapevamo in proposito.
Ho ritenuto pertanto di diffondere il seguente comunicato, che riprenderò in una successiva comunicazione.

Tagli e aumenti tariffari? Nessun accordo, al massimo presa d’atto
A fronte delle notizie diffuse ieri dall’Ass. Vesco in merito ad un accordo sottoscritto con i Pendolari Liguri, si ritiene doveroso precisare quanto segue:
• L’adesione a tale documento è da intendersi unicamente per quel che concerne la diminuzione dell’aumento degli abbonamenti e delle tariffe di corsa semplice, che in un primo tempo era stata quantificata rispettivamente nel 20% e nel 30%, portandole ora a 15% e 25%.
• Circa i tagli nulla abbiamo potuto dire in proposito, in quanto la lista non ci è stata presentata se non qualche ora prima della conferenza stampa ai giornalisti, evidentemente fuori tempo massimo per qualunque seria considerazione ed osservazione.
La nostra valutazione in occasione della sottoscrizione del documento è stata quindi parziale e per questo riteniamo che, per quel che ci riguarda, non si possa parlare di “accordo” ma piuttosto di presa d’atto, che presuppone, come peraltro indicato nel documento, il rinvio “ad un successivo confronto” “la definizione degli interventi che dovranno essere attivati”.


Siamo assolutamente d’accordo con quanto sostengono i colleghi del Levante: delle soppressioni di treni non abbiamo potuto parlare nello specifico, perché mancava la lista dettagliata che è stata esposta il giorno successivo in una conferenza stampa dell’Assessore Vesco !

In questo mese di gennaio si terrà sicuramente l’auspicato “successivo confronto”, che non sarà – a nostro avvivo – né facile, né sereno.
Per quello che ci riguarda, noi del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE abbiamo ribadito, anche nella riunione del 22 dicembre, l’assoluta necessità di un SERIO TAVOLO DI CONFRONTO TECNICO con la partecipazione di Utenti FS, Camera di Commercio, Associazioni Imprenditoriali del Turismo e del Commercio, Associazioni di Consumatori, Amministrazioni Comunali e Provinciali, Regione, infatti solo facendo rete con tutti i rappresentanti politici e non del territorio potremo confrontarci in modo efficace con Trenitalia.