Volentieri pubblichiamo questa lettera di una viaggiatrice dell'estremo ponente ligure:
Caro lettore,
ho deciso di scrivere questa
lettera per protestare, e dare voce, a quanto mi è accaduto assieme ad altre 20
persone, sabato 17 settembre 2011. E’ la
prima volta in 10 anni di viaggi che provo un tale rammarico per Trenitalia,
nonostante i mille disguidi che tutti i pendolari conoscono ormai da tempo.
Mi trovavo sul treno n. 685,
tratta Milano – Genova, arrivo previsto a Genova P. Principe per le ore 20.42 .
Tutti i vagoni erano praticamente pieni, questo perché permetteva di arrivare a
Genova prima delle 21.00, orario in cui
sarebbe poi partito lo sciopero di Trenitalia. Dopo circa un’ora di viaggio, erano
le ore 19:30, il treno si è fermato nella stazione di Pavia con ritardo
indefinito. Considerato che non ci è stato detto nulla dal personale viaggiante
e dal controllore, in più persone ci siamo recate per chiedere informazioni,
soprattutto in quanto avremmo poi dovuto prendere l’unico treno garantito delle
ore 21:18 che da Genova arriva a Ventimiglia.
Il controllore ci ha informati
che dal terminale poteva intuire già le nostre preoccupazioni, considerato che
le persone che avrebbero dovuto prendere la stessa mia coincidenza erano circa
una quarantina. Passa il tempo, e dopo circa 2 ore, orami in pieno sciopero,
ripartiamo da Pavia per Genova.
Il controllore e gli assistenti
di viaggio sono quindi spariti, scesi in stazione a Genova P. Principe non vi
era ombra né di autobus sostitutivi, né del treno ic garantito delle ore 21:18,
oramai partito.
Con il passare del tempo il
gruppo si è dimezzato, molti infatti hanno preferito dormire in
hotel o chiamare dei taxi per soluzioni di viaggio alternative, con le persone
restanti ci siamo avviati verso la polizia ferroviaria per capire come
organizzarci. La stessa Poliziotta, tra l’altro estremamente gentile, ha capito la situazione ed ha provato a
verificare, con alcuni colleghi di altre stazioni, la situazione, perché il
colmo è che in Stazione a Genova P. Principe anche lei non è riuscita a rintracciare
nessuno!
Alla fine, verso le 24:00 è
apparso un regionale diretto a Ventimiglia, ma annunciato solo fino a
Savona/Albenga che avrebbe potuto avvicinarci verso casa. Saliti tutti e 20 sul
regionale abbiamo quindi sperato che ci portasse a destinazione. Il controllore
di quest’ultimo treno è stato molto gentile, ha cercato di capire quante
persone avrebbero avuto bisogno di eventuali taxi o autobus da Savona/Albenga,
ma non ci ha poi più fatto sapere nulla. Alle 3.30 eravamo in Stazione ad
Albenga ed il treno, diversamente da quanto ci era stato fatto capire, ha
continuato la sua corsa.
Ricapitolando:
il mio viaggio è cominciato a
Bologna alle ore 17:53 con il freccia
rossa per Milano Rogoredo, dove ho poi cambiato alle 19:16 per Genova P.
Principe, ho quindi preso un regionale da Genova P.Principe alle 24:00 con arrivo
ad Albenga alle ore 3.30 circa. Totale
ore viaggio 9:30 circa!!!!
Senza informazioni, assieme ad
altre 20 persone circa, tra cui anziani e bambini.
Di tutta questa disavventura
porto con me la disponibilità delle 20 persone con cui ho condiviso il viaggio.
Abbiamo diviso acqua, panini, snack, ma la cooperazione è andata ben oltre ai
beni di prima necessità, a chi come me doveva raggiungere l’estremo ponente
ligure è stato offerto un posto letto da parenti ed amici degli altri
passeggeri che abitavano in luoghi più vicini alla zona savonese.
Ringrazio quindi Trenitalia per
avermi permesso di conoscere delle
persone tanto disponibili e riscoprire quei valori di reciprocità e di
cooperazione che spesso si è pensati a credere non esistano più!!!!
Beba Molinari