giovedì 3 gennaio 2013

Un reato lo stop per neve

Ne abbiamo subito le conseguenze, parlato, discusso e perfino riso sui Social Network: a metà dicembre tutti i treni della Liguria erano bloccati a causa di una lievissima nevicata. Il 14 dicembre il treno Ventimiglia-Genova 505 era arrivato a principe con 70 minuti di ritardo, per dire... Ora, finalmente la vicenda è nelle mani del procuratore: l'accusa è di interruzione di pubblico servizio. Ecco l'articolo de Il Secolo XIX che spiega la vicenda. Noi lo diciamo da anni: la confusione nel processo decisionale fa sì che non si capisca mai chi decide che cosa e questo lascia Trenitalia perennemente nell'impunità e nella mancanza di qualsiasi assunzione di responsabilità. Speriamo che, almeno questa volta, possa iniziare una chiarificazione di un comportamento che davvero lascia senza parole.

giovedì 26 luglio 2012


 RIPORTIAMO QUI DI SEGUITO UNA LETTERA INVIATA ALL'ASSESSORE AI TRASPORTI E A QUELLO AL TURISMO DELLA REGIONE LIGURIA E ALL'ON. MARIO TULLO COMPONENTE DELLA COMMISSIONE TRASPORTI DELLA CAMERA.

LA MISURA E' VERAMENTE COLMA!


Assessorato al Turismo
Regione Liguria

p.c.     Assessorato Trasporti
Regione Liguria

On. Mario Tullo
Commissione Trasporti
Camera dei Deputati


Il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE deve ancora una volta ( siamo sicuri non sarà l’ultima) segnalare la scandalosa organizzazione del trasporto ferroviario nel Ponente Ligure, che penalizza la qualità della vita dei pendolari e distrugge l’immagine turistica della Riviera dei Fiori e delle attività connesse.

            Ieri, mercoledì 25 luglio 2012, si verificava un grave gusto tecnico nella stazione di Laigueglia e conseguentemente veniva interrotto il traffico ferroviario sulla tratta Savona-Ventimiglia. Ci trovavamo, con numerosi altri colleghi pendolari e un numero elevatissimo di turisti stranieri, sull’IC 744, partito da Genova alle 16,55 e arrivato a Savona addirittura in anticipo rispetto alla tabella di marcia.  Questo magnifico treno presentava nella formazione ormai ridotta a sole otto carrozze (la scorsa estate erano nove, con ben 76 posti in più) la solita carrozza “FUORI SERVIZIO”. Diciamo la solita perché ormai costume che almeno una carrozza sia inagibile per svariati motivi: porte che non si aprono, impianto elettrico e di condizionamento non funzionante, ecc. I soliti dirigenti di Trenitalia negano questa situazione che definiscono “eccezionale”, perché probabilmente non conoscono quello che in lingua italiana significa questa parola.
Disporre di una carrozza in meno e di una carrozza chiusa significa essere stipati in piedi nei corridoi! Questo vale sia per gli sfortunati pendolari, sia per molti turisti cui Trenitalia vende il biglietto di accesso al treno, senza posto prenotato (allo stesso prezzo dei biglietti con la prenotazione del posto!).
A questi quotidiani disagi dobbiamo aggiungere l’odissea di ieri, iniziata a Savona senza informazioni credibili e senza un preciso piano di emergenza da parte delle ferrovie. Siamo perfettamente consci del fatto che in un sistema complesso un guasto, anche di piccola entità, possa creare gravi malfunzionamenti. Proprio per  questo le Trenitalia si deve attrezzare con procedure certe e – ripetiamo – credibili nei confronti della clientela.
L’IC 744 ha poi surrogato tutto il traffico dei Regionali, fermandosi in tutte le stazioni, ma in modo surreale sono state annunciate anche le fermate di “San Lorenzo” e “Santo Stefano al Mare” stazioni dismesse da anni!!! Siamo sicuri dell’impegno e dell’abnegazione del personale viaggiante, ma chiediamo che i loro capi non li mandino allo sbaraglio con informazioni assolutamente inattendibili, a meno che non si ragioni con metro della “carne da cannone”.
In conclusione dobbiamo rimarcare che due turisti americani cui abbiamo fornito indicazioni in inglese, lingua ignorata nel mondo ferroviario, ci hanno dichiarato che “sono venuti a visitare l’Italia (portando soldi n.d.r.), ma sono molto delusi e questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e non verranno mai più nel nostro paese”.

Riteniamo che nessun amministratore pubblico serio e che voglia pensare di ripresentarsi al giudizio degli elettori, possa consentire questo danno di immagine e questo scadentissimo servizio da un’azienda il cui socio unico è il Tesoro.
Invitiamo pertanto gli Assessori in indirizzo ad attivarsi nel modo più drastico possibile e l’on. Tullo a fare a riguardo l’interrogazione parlamentare più volte promessa.

lunedì 28 maggio 2012

COMPETENTI E ISTRUITI

Ennesima esternazione dell’Assessore ai trasporti Vesco. In una recente intervista al Secolo XIX ha accusato – tra l’altro - i Comitati Pendolari di essere degli “agit prop”, nella migliore linea della rivoluzione sovietica a lui molto cara. Sempre nella stessa intervista ci accusa anche di “ingannare le persone che pongono fiducia in noi”. Questa seconda accusa è particolarmente odiosa e abbiamo già risposto che “ingannare i cittadini è nominare un assessore così inadeguato”. Il nostro impegno civile apartitico e senza secondi fini, a favore della mobilità sostenibile, non siamo disposti a metterlo in discussione da parte di nessuno! Oggi, ad inizio settimana, l’assessore accusa i Comitati Pendolari, Utenti e Consumatori di non aver fatto proposte operative. Incredibile, dopo tutto il lavoro che abbiamo svolto tutto è la vera “disinformazia”, sempre in linea con lo stato sovietico a lui caro, che però non esiste più. Alla fine, vittima probabilmente della sua incerta foga oratoria, Vesco ci ha invitato “noi persone competenti ed istruite” a dare delle indicazioni serie! Finalmente ha gettato la maschera: le persone competenti e istruite in Italia sono invise alla destra, ma anche a certa sinistra (la stessa che una volta amava certi intellettuali teorici della rivoluzione… purché la facessero gli altri). Ecco che Vesco mal sopporta la nostra capacità di smontare un piano limitato e inconcludente. Noi rispondiamo che SIAMO ORGOGLIOSI DI ESSERE COMPETENTI ED ISTRUITI e ancora una volta diciamo che… non molleremo la presa!!! Alla prossima puntata

martedì 15 maggio 2012

DIVERSAMENTE LENTI

Questa mattina, in Regione Liguria l'assessore Vesco, insieme al direttore del Trasporto Regionale di Trenitalia hanno presentato un piano di velocizzazione di alcuni treni regionali. Per il Ponente ligure cambia poco o niente, ma la sensazione è sempre la stessa: quella di essere presi per i fondelli. Riportiamo di seguito il comunicato stampa del COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE. E' stato diffuso in data odierna il progetto di velocizzazione di alcuni treni regionali che avra' effetto dal prossimo cambio orario di giugno. Riteniamo che, almeno per il Ponente della regione, il progetto non corrisponda in alcun modo alle aspettative piu' volte espresse di poter usufruire di treni regionali con tempi di percorrenza "simili" a quelli degli Intercity ovvero entro le due ore per la tratta Imperia-Genova. La "velocizzazione" proposta consiste nell' accorciare di pochi minuti il tempo di percorrenza che rimane comunque attestato intorno alle due ore e trenta. Quanto sopra e' confermato dalla dichiarazione dello stesso Assessore Vesco tratta da Liguria News del 15/05/2012 che riportiamo integralmente: "I maggiori benefici in termini di riduzione dei tempi di percorrenza si avvertiranno sulla linea di Levante perche' sulla direttrice Genova-Ventimiglia vi sono piu' vincoli come tratte ad un solo binario che riducono la capacita' infrastrutturale" . Le carenze infrastrutturali, in realta', sono utilizzate come alibi ma smentite da uno studio statistico che il Comitato ha presentato a suo tempo in varie sedi (CCIAA di Imperia, Assessorato Regionale ai Trasporti, convegni a Taggia) che dimostra come i tempi di percorrenza siano strettamente legati al numero di fermate. Il Comitato intende la velocizzazione con riferimento a quanto ottenuto per il regionale 11290 (ex 11387) che, partendo da Genova PP alle ore 14.53, arriva a Imperia PM alle ore 16.56 pur scontando una fermata di quasi 10 minuti alla stazione di Diano M. per incrocio. Giudichiamo, pertanto, che i treni proposti nel progetto non siano piu' veloci ma siano "diversamente lenti" . Stiamo predisponendo un documento tecnico, che verra' presentato all' Assessorato Regionale ai Trasporti ed alla Direzione Trasporto Regionale di Trenitalia, nel quale verranno proposte le nostre ipotesi di velocizzazione finalizzate, come noto, ad affrancare gli utenti del ponente dall' inevitabile utilizzo dei treni Intercity.

domenica 6 maggio 2012

Martedì 8 maggio, un'ora del tuo tempo per difendere il trasporto pubblico locale

Tagli al ferro, tagli alla gomma: alla fine restano solo la bicicletta, i piedi o, per chi ancora se lo può permettere, la ben più dispendiosa e inquinante auto privata. Questa, in sostanza, la risposta che la Regione Liguria sembra voler dare alla domanda di mobilità pubblica che, in tempi di grave e profonda crisi economica, i cittadini rivolgono in modo sempre più massiccio agli Enti Locali. Come dire, i trasporti pubblici vengono a mancare proprio quando servirebbero di più. E allora? Ce ne stiamo zitti ad aspettare il prossimo taglio, oppure cerchiamo di far capire a chi dispone delle risorse che il trasporto pubblico è un servizio fondamentale del quale abbiamo tutti bisogno per vivere? Il Forum Ligure del Tpl chiede da 2 mesi di essere ricevuto dal Presidente della Regione, rinnova tale richiesta e lo invita a cambiare marcia e a dialogare con noi partecipando alla nostra manifestazione in favore del trasporto pubblico. Martedì 8 maggio, il FORUM LIGURE DEL TPL, aderisce insieme a tutti i Comitati Pendolari liguri e del Basso Piemonte, alle Associazioni dei Consumatori e alle Associazioni Ambientaliste, organizza una manifestazione per la difesa del trasporto pubblico in Liguria. MARTEDI’ 8 MAGGIO 2012 - ORE 9.00 STAZIONE BRIGNOLE Tutti in corteo al Consiglio Regionale

martedì 24 aprile 2012

UFFICIO STAMPA E... PROPAGANDA

A proposito della risposta data dall’ufficio stampa Trenitalia alla denuncia dei disagi subiti lunedì 23 aprile, ci permettiamo di dissentire su alcuni punti. La società definisce il disagio eccezionale, cioè che costituisce eccezione rispetto a una norma e momentaneo, cioè di breve durata. Purtroppo ai pendolari che usufruiscono del servizio ferroviario da e verso il ponente ligure capita di viaggiare in piedi sia il lunedì mattina, quando studenti e turisti tornano verso le grandi città, sia il venerdì pomeriggio, quando sempre gli stessi ritornano verso la riviera. Diventa quindi difficile definire eccezionale un disagio che, soprattutto nei mesi estivi, si ripete due volte la settimana! Anche sulla breve durata ci sarebbe da ridire; forse per chi sta seduto, due ore non sono molte e risultano anche piacevoli. Purtroppo per chi sta in piedi sono meno piacevoli e di conseguenza sembrano passare più lentamente. Comunque è comprensibile che per chi sui treni non c’è, questi disagi non devono sembrare un gran fastidio. Sicuramente è impossibile definire il disagio imprevisto o improvviso, visto che lo sciopero era previsto da tempo e in questi casi l’azienda FS predispone addirittura un piano preventivo di soppressione treni. È poi interessante sapere che il numero di carrozze sia stato ridotto in relazione alla frequentazione degli utenti, che a questo punto si chiedono come mai alcuni giorni alla settimana viaggiano in piedi. Viene il dubbio che con frequentazione si intenda la frequentazione media, parametro non certo utile per definire quanta gente usa il treno, visto che sicuramente ci sono fluttuazioni in base ai giorni della settimana, alle stagioni, alle festività, ecc. È chiaro che considerare la frequentazione media degli utenti di un servizio sarebbe assurdo. È come se un gelataio producesse la stessa quantità di gelato in estate e in inverno, in base alla media annua di gente che mangia il gelato e non tenesse conto che in estate c’è più gente che mangia il gelato. In ultimo, fa piacere sapere che il problema fondamentale del traporto ferroviario è stato finalmente affrontato e risolto con la sostituzione delle vecchie emettitrici. Certo, si viaggerà in piedi su treni non proprio puliti e nuovi, ma il biglietto lo si potrà comprare da una nuovissima macchina automatica. Così il prossimo viaggio in piedi avremo qualche cosa di cui parlare: “hai visto le nuove emettitrici automatiche che belle che sono?”.

lunedì 23 aprile 2012

CARRI BESTIAME

Mentre si fanno annunci trionfalistici su ipotetici collegamenti Marsiglia – Genova, i pendolari della Provincia di Imperia sono costretti a viaggiare in condizioni assurde.
E’ del 18 aprile la notizia di un incontro transfrontaliero tra vari soggetti interessati al trasporto ferroviario, compresi gli Assessori della Regione Liguria Vesco (trasporti) e Paita (infrastrutture). Un bel simposio sicuramente concluso con un degno rinfresco, ma la realtà che i pendolari del ponente ligure vivono ogni giorno è assolutamente mortificante. Ne è un esempio il treno IC 505 da Ventimiglia per Roma (il più frequentato per recarsi la mattina a Savona e Genova) che è stato ulteriormente ridotto nella composizione da dieci, poi nove, oggi otto carrozze. Eppure gli utenti dei treni (e anche i pendolari) sono considerevolmente aumentati in questi tempi di crisi. Il risultato è quello di viaggiare sempre più spesso in piedi, anche per circa due ore (il tempo di percorrenza da Imperia a Genova) - come è accaduto anche lunedì 23 aprile - stipati nei corridoi fino all’inverosimile, tipo "carri bestiame". Il tutto alla faccia, non tanto del confort o della qualità della vita, ma della stessa sicurezza di persone che non hanno neanche una maniglia per reggersi. Ora i pendolari sono persone che si recano al proprio posto di lavoro e tra loro ci sono professionisti, docenti e ricercatori universitari, funzionari, impiegati, persino magistrati; non dimentichiamo poi i numerosissimi studenti.
Siamo tutti veramente stufi di questa situazione e chiediamo un SERIO intervento della Regione e dei nostri rappresentanti sul territorio (assessori e consiglieri regionali di maggioranza e opposizione). Ricordiamo che siamo elettori e abbiamo ottima memoria…

venerdì 10 febbraio 2012

GUERRA PREVENTIVA

Viviamo tempi difficili, lo sappiamo: l’economia va male, il tessuto sociale si sfalda e – se non bastasse – il maltempo si accanisce sulla penisola. Così ai tanti problemi si aggiungono quelli causati da pioggia e neve: alluvioni devastanti, nevicate che paralizzano intere città, compresa la capitale, treni dispersi in aperta campagna e ritrovati grazie al GPS installato sul telefonino di un viaggiatore.
Ma l’Italia è un paese di persone “serie”. Nessun sindaco penserebbe mai di polemizzare con la Protezione Civile e nessun Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato andrebbe mai in TV a dire che va tutto bene e l’emergenza è stata affrontata nel migliore dei modi…
Anzi l’azienda di trasporto su ferro, in vista di nuove perturbazioni, predispone un programma di circolazione treni in base all’emergenza maltempo. Ottimo! Vengono individuate le linee a maggiore criticità e il traffico viene temporaneamente sospeso, a scanso di brutte sorprese: un po’ come chiudere le scuole. Solo che qualche dirigente si fa prendere la mano e dichiara una “guerra preventiva” su tutti i fronti: numerosi IC, Frecciabianca, ES, ecc. vengono cancellati su basi predittive (domani potrebbe nevicare).
Sì ma dove: in Liguria, in Piemonte, nel Lazio, in Emilia? Non fa differenza, meglio cancellare. Così il 10 febbraio viene anche soppresso l’IC 505 per Roma, in partenza da Ventimiglia alle 6,33. In Liguria non sono previste nevicata, ma la prudenza non è mai troppa… tanto le centinaia di persone che ignare si sono presentate la mattina in stazione per andare al loro posto di lavoro a Genova o in altre città d’Italia (Milano, Torino, Pisa, Roma stessa) sono l’inevitabile “danno collaterale” che bisogna mettere in conto.
Il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE ha chiesto alla Regione Liguria di fare l’ennesimo esposto alla Procura della Repubblica per “interruzione di pubblico servizio”.
Le vittime attendono fiduciose!

sabato 26 novembre 2011

LA MOZIONE DEI PENDOLARI DEL PONENTE

Questa è la mozione che presenteremo in Regione lunedì 28 novembre.
IL TEMPO E' SCADUTO: VOGLIAMO I REGIONALI VELOCI!!!

Commissione Attività Produttive della Regione Liguria - Audizione del 28 novembre 2011

Il Contratto di Trasporto regionale, siglato tra la Regione Liguria e Trenitalia, ha mostrato,fin da subito, notevoli criticità nell’impostazione delle tracce orarie. Il piano di esercizio dei treni regionali si presenta, infatti, come “MONOSERVIZIO”: non esistono treni solo metropolitani per l’area genovese, solo a medio raggio per il vicino ponente (Savona) e il vicino levante (Chiavari, Rapallo), né, tanto meno, treni a “lungo raggio” - che potremmo definire regionali veloci o regioexpress – per la provincia di Imperia e per La Spezia.
Questo piano di servizio è talmente insufficiente e mal regolato, che necessita della sussidiarietà dei treni IC (Inter City), treni non concepiti per il traffico pendolare e per ora(ma solo fino al 2014) regolati (e non tutti) dal Contratto Nazionale sul Trasporto Universale. Per permettere l’accesso a questa tipologia di treni, INDISPENSABILI per muoversi verso Genova dalla Provincia di Imperia e da La Spezia, la Regione ha dato vita alla Carta Tuttotreno. Questo ulteriore titolo di viaggio consente, ai possessori di abbonamento regionale, di accedere ai treni IC, senza alcuna disponibilità di posti a sedere e considerati, da Trenitalia, come indesiderati ospiti.

CHIEDIAMO CON FORZA UN PIANO DI ESERCIZIO A TRE LIVELLI
Metropolitano Servizio per l' area “Grande Genova” (Arenzano-Recco)
Medio Raggio Servizio per il vicino Ponente e Levante (raggio di 50 km da Genova)
Lungo Raggio Servizio per la Provincia di Imperia e La Spezia attraverso Treni Regionali Veloci con tempi di percorrenza, fermate e materiale rotabile paragonabili a quello degli attuali IC

Riteniamo utile evidenziare il caso del treno regionale 11378 in partenza alle ore 14.53 da
Ge Principe e diretto a Ventimiglia.
Abbiamo proposto una revisione della traccia oraria, finallizzata a diminuire il tempo di
percorrenza, durante un incontro pubblico a Taggia nel novembre 2009, presente l’assessore Vesco. La situazione non si e' modificata finche' non e' stato possibile interagire direttamente con l' allora direttore del trasporto regionale (dott. Pagani) grazie
alla comune frequentazione del treno matuttino: con il suo intervento e nel giro di 24 ore abbiamo avuto la conferma che la traccia oraria proposta era plausibile e sarebbe stata inserita nel successivo cambio di orario. Dall' incontro pubblico di Taggia erano trascorsi oltre un anno e svariate riunioni con il personale dell' Assessorato ai Trasporti!
L' esempio dimostra che si puo' migliorare il servizio ottimizzando e razionalizzando le
risorse disponibili.

martedì 22 novembre 2011

VOGLIAMO I REGIONALI VELOCI !!!

DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA CONDIVISO CON ALTRI COMITATI PENDOLARI DELLA LIGURIA

VI PREGHIAMO DI LEGGERLO CON ATTENZIONE...

Ma di quale piano di esercizio dei treni parlano Giunta e opposizione in Regione?

Dopo anni di sostanziale silenzio dei gruppi consiliari di opposizione in Regione Liguria sul tema trasporto ferroviario ligure, ci ha molto stupito che oggi alcuni consiglieri del Pdl, della Lega Nord e della Lista Biasotti si siano accorti delle gravi lacune contenute nel sempre più striminzito piano di esercizio dei treni regionali liguri e si siano accorti che i tagli decisi dal governo Berlusconi con una delle numerose manovre finanziarie correttive minacciavano l'esistenza stessa del trasporto ferroviario ligure nel 2012.

Noi, nella totale autonomia da qualsiasi condizionamento politico, di appartenenza o di area, in questi anni abbiamo più volte formulato critiche, anche aspre, alla politica dei trasporti portata avanti dalla Giunta Burlando, ma non possiamo che stigmatizzare l'improvviso risveglio di una opposizione non credibile su queste tematiche.
Poniamo una domanda maliziosa: forse l'opposizione ligure (ex maggioranza a livello nazionale) fino al giorno in cui il governo Berlusconi ha rassegnato le dimissioni, non si è occupata di trasporto ferroviario perché in grande difficoltà a "difendere" il taglio di 1,6 miliardi di euro operato da quell'esecutivo? Mentre oggi con un governo Monti (nei confronti del quale si possono tenere le mani libere) conviene cavalcare le preoccupazioni di migliaia di pendolari liguri?
Noi crediamo sia necessario fare chiarezza.

Nei giorni scorsi la giunta regionale ligure, attraverso l'Assessore ai Trasporti Vesco, recependo i numerosi appelli formulati dal Coordinamento dei Pendolari Liguri, dai Pendolari del Ponente, da GenovaMilano, da MDC e dal WWF, ha di fatto operato una netta marcia indietro rispetto a quanto annunciato un mese fa: nessun taglio radicale dal 12 dicembre (ricordiamo che un mese fa si erano prospettati il passaggio da un piano di esercizio di 248 treni/giorno ad uno che prevedeva solo 69 treni/giorno e aumenti tariffari dell'ordine del 15-20%.
Nessun taglio radicale subito, bensì solo una limatura dei treni sabatali e festivi e un aumento del 5% degli abbonamenti e del 10% dei biglietti. Nell'originario programma era contenuta l'abolizione della Carta Tuttotreno, in quello della settimana scorsa si parla di una eventuale rimodulazione tariffaria legata al chilometraggio.

La regione, insomma, decide una sospensione dei tagli radicali di almeno 2 mesi in attesa delle decisioni del governo Monti rispetto al ripristino dei fondi destinati al tpl.
Per questo motivo, responsabilmente, anche noi abbiamo deciso di fare la nostra parte: sospensione del giudizio delle scelte della regione e startup di una forte azione mediatica sul governo Monti affinché restituisca i fondi necessari a garantire la mobilità di milioni di italiani che concorrono allo sviluppo economico del sistema paese.
In questo quadro, insieme ad altre decine di comitati pendolari italiani, nei prossimi giorni veicoleremo un appello al Presidente del Consiglio e Ministro dell'Economia Mario Monti e al ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti Corrado Passera.
Ma è nostro compito rimarcare ancora una volta come la qualità del trasporto ferroviario ligure sia scadente (aldilà dei tagli) rispetto a quella che si può riscontrare in altre regioni, Lombardia e Toscana, per esempio.

Innanzitutto il piano di esercizio dei regionali liguri è un piano mono-servizio tanto insufficiente che per funzionare necessita della sussidiarietà dei treni a medio lunga percorrenza, ovvero gli IC (treni a tariffa calmierata e regolati dal Contratto Nazionale sul Trasporto Universale) ma non solo, addirittura i treni di mercato, ovvero gli ex Eurostarcity (dal 12 dicembre FB) ossia treni in cui le tariffe rispondono ad esclusivi criteri di congruietà con i costi economici aziendali.
In altre regioni per andare da un capoluogo di provincia ad un altro esistono treni regionali veloci (regioexpress) che effettuano pochissime fermate e hanno tempi di percorrenza paragonabili a IC e FB. In Liguria per andare dalla Spezia a Genova non esistono regionali veloci che effettuino 4 fermate al massimo (Sestri Levante, Chiavari, Rapallo, Santa Margherita) bensì solo regionali calesse che effettuano decine e decine di fermate con tempi di percorrenza appunto da calesse ottocentesco.
Questo perché il piano di esercizio ligure è appunto mono-servizio e non pluri-servizio come quello di altre regioni.
Non esistono treni autenticamente solo metropolitani o suburbani (terzo livello) come le linee S lombarde, non esistono treni diretti (ovvero serventi più bacini provinciali con un numero di fermate ampio, ovvero il secondo livello), non esistono, come detto, treni regioexpress che uniscano velocemente Genova con gli altri 3 capoluoghi.
Un piano mono-servizio, scadente, obsoleto, molto poco utile. Un piano che assegna a IC e FB compiti di sussidiarietà prendendo atto della propria carenza.
E' per questo che la regione Liguria anni fa diede vita alla carta Tuttotreno. Nell'impossibilità di offrire a migliaia di propri abbonati propri treni veloci utili al pendolarismo, ha preferito (spendendo molto meno) versare un contributo annuale a Trenitalia affinché gli abbonati potessero utilizzare IC e FB a prezzo calmierato.

Dov'era l'opposizione? Perché non ha mai criticato questo piano?
Dov'era l'opposizione quando il ministero dei trasporti (stesso colore politico) ha ridotto gli stanziamenti per il contratto nazionale sul trasporto universale imponendo di fatto a Trenitalia di trasformare ex treni cofinanziati (IC) in treni mercato (ESCity, ora FB)? Il destino dei Genova-Roma (molto utilizzati da pendolari spezzini) è tutto in questa scelta. Tutta interna al centrodestra.

In altre regioni (di centrodestra o di centrosinistra) la programmazione ha prodotto importanti risultati e in quelle realtà il trasporto ferroviario è al tempo stesso capillare, frequente e veloce.
In Liguria no.
Molto per colpe dell'attuale Giunta, ma sicuramente anche grazie ad una opposizione assolutamente assente o non preparata su queste tematiche.

E' per queste ragioni che siamo stati fuori dalla demagogia, ma è per queste ragioni che abbiamo lottato e lotteremo per ottenere un piano di esercizio dei treni liguri di stampo lombardo o toscano!