venerdì 19 agosto 2011

GLASNOST

Glasnost' è una parola russa tradotta spesso con il termine "trasparenza", perché è stata utilizzata da Michail Gorbačëv, capo dell’allora Unione Sovietica per identificare una nuova attitudine a discuterne liberamente "in modo trasparente" e criticamente. In senso più ampio, glasnost' è stata poi utilizzata, sempre in associazione a perestrojka, per indicare tutte quelle politiche volte ad attuare una più ampia e più limpida circolazione dell'informazione.
Certi dirigenti (o presunti tali) delle Ferrovie dello Stato Italiano preferiscono invece la totale “opacità” nelle informazioni agli utenti e così sui Frecciarossa e Frecciabianca l’orribile parola “GUASTO” viene bandita a favore di “controlli tecnici”. Guai a quel capotreno che pronunci la parola proibita… scatta la sanzione disciplinare!
Sull'Alta velocità, infatti, non esistono "guasti", a differenza dei treni normali dove il termine è ancora concesso. Anche "l'ostacolo in linea", rivela la rivista dei macchinisti "In Marcia!", sui treni Frecciarossa e Frecciargento sembra cambiare natura, diventando un generico "ingombro". La parola da evitare su tutti i tipi di treni, invece, è incendio, spiega sempre "In Marcia!", perché nell'annuncio ai passeggeri bisognerà parlare solo di "intervento dei vigili del fuoco". "E' una scelta per non creare ansie e panico difficili da gestire anche su uno dei mezzi più sicuri" precisa Trenitalia, spesso però inutile visto che con l'avvento di internet e dei telefonini in pochi minuti tutti sono in grado di venire a conoscenza di ciò che è realmente successo, specialmente se riportato dai media. La mancanza di verità potrebbe creare, quindi, l'effetto contrario nei passeggeri, bisognosi di corrette informazioni soprattutto quando costretti a rimanere bloccati su un treno fermo per ore.

E cosa succede se per errore si annuncia un problema con altri termini rispetto a quelli del manuale? Alla capotreno che il 16 maggio scorso, su un Frecciargento, ha annunciato "un guasto deviatoio" invece che un "controllo tecnico sulla linea", le è stata inviata dall'azienda "una contestazione disciplinare e una notifica per una sanzione di 20 euro". Trenitalia specifica che "c'è un manuale, per informare al meglio. In realtà i manuali sono più di uno e prevedono ogni tipo di comunicazione, persino le regole del “bon ton”, così in treni sporchi, sovraffollati, spesso senza aria condizionata funzionante dobbiamo sentirci la predica di abbassare la suoneria del telefonino o non parlare ad alta voce, per non arrecare disturbo agli altri viaggiatori...
Francamente le regole della buona educazione le conosciamo e non ce le facciamo ricordare da qualche dirigente FS che si diverte a fare manuali o altre cialtronate del genere, con lo scopo di non dire con chiarezza e tempestività quali sono i problemi.
Ancora una volta VERGOGNA!
E’ venuto il momento che le associazioni degli utenti chiedano con forza il cambio nei vertici di Trenitalia!!!

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