domenica 31 luglio 2011

INCREDIBILE MA VERO

Terzo valico, la sfida delle Ferrovie "Vogliamo arrivare in Francia"
L'amministratore delegato Mauro Moretti: prolunghiamo il corridoio da Genova a Vemtimiglia come farà la Francia tra Marsiglia e Nizza. Una soluzione che chiuderebbe definitivamente il caso Tav in Val Susa

SARÀ perché si è fatto attendere così a lungo, ma il terzo valico che finalmente riapre i suoi cantieri, per chiuderli solo a opera completata fra otto anni, si candida a superare i confini italiani e ad arrivare sulla costa francese. L’annuncio, a sorpresa, arriva dall’amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti, a margine della firma del verbale di accordo fra Rfi e Cociv, ieri al ministero dei Trasporti, che mette da parte il vecchio contenzioso e consente di aprire immediatamente i cantieri. Anello iniziale della grande catena logistica che da Genova sale fino a Rotterdam, il terzo valico potrebbe infatti trovare una nuova appendice italo-francese. «Abbiamo chiesto di prolungare il Corridoio 24 da Genova a Ventimiglia, come la Francia lo ha chiesto da Marsiglia a Nizza, quindi sulla stessa linea. L’Europa alla Francia ha detto sì, mentre a noi ha detto no» ha spiegato Moretti. Si tratta di capire come si pronuncerà definitivamente Bruxelles quando a settembre si pronuncerà sulle nuove reti transeuropee. Per il momento resta ipotizzato questo scenario imprevedibile che, se realizzato, potrebbe anche indurre l’Unione Europea a riflettere sul tracciato del Corridoio 5, da anni ormai inchiodato in Val Susa per l’opposizione dei “No Tav”.

Il COMITATO UTENTI TRENITALIA DEL PONENTE sostiene da anni questa tesi: E' ASSURDO AVER TRASCURATO LA DIRETTRICE MEDITERRANEA.
Ora, dopo le affermazioni del Presidente della Regione Liguria, anche l'esuberante AD delle Ferrovie dello Stato (Italiano) spa si accoda alla lista dei sostenitori di una linea strategica Genova - Ventimiglia. Siamo meravigliati, ma non certo compiaciuti, né confortati dalle sue parole, dopo aver subito per anni scarsa considerazione ed essere stati trattati alla stregua di "un ramo secco".
Ci spiace Ing. Moretti, ma non ci fidiamo né di lei né dei suoi solerti e allineati collaboratori, perché a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca sempre!!!

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