giovedì 24 dicembre 2009

SURVIVAL KIT


Lunedì 21 dicembre i trasporti ferroviari del nostro paese sono stati messi in ginocchio dal maltempo. E’ già capitato ed è sempre la solita storia: carenza di informazioni, treni soppressi, carrozze fredde. L’AD di Trenitalia Ing. Moretti in una conferenza stampa afferma, con malcelata soddisfazione, che se l’Italia ferroviaria piange il resto d’Europa non ride (vedi il blocco del tunnel della Manica tra Francia e Inghilterra). Fin qui niente da eccepire, difende l’operato dell’azienda di cui è dirigente, che subisce pesantemente i contraccolpi di una eccezionale ondata di maltempo. Poi il volitivo Ingegnere si lascia andare ai consigli per la clientela: “In caso di lunghi viaggi, munitevi di acqua, panini e un maglione pesante”.
Agli allibiti ascoltatori e alle inevitabili ironie che scaturiscono da questi “consigli della nonna”, oggi, nel tentativo di giustificarlo, il ministro dei Trasporti risponde che la frase è sbagliata, ma lo dobbiamo capire…“è sotto stress da giorni”. INCREDIBILE.
L’Ing. Moretti è l’Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, cioè della società di trasporto ferroviario dello stato italiano. Se non ha la tenuta caratteriale per lo stress che inevitabilmente il suo ruolo comporta, passi la mano: siamo certi che la sua “indennità di fine rapporto” gli permetterà di vivere agiatamente almeno due vite.
In realtà l’AD di Trenitalia, certo non tenero né con i suoi collaboratori, né con i dipendenti, né tanto meno con i pendolari, le cui rimostranze definisce “esilaranti” si è fatto prendere la mano dalla sua vanità. Ma non tema le critiche, è in ottima compagnia, infatti politici, uomini dello spettacolo e semplici cittadini sono, a vari livelli, come lui: pensano di dire sempre cose furbe e indispensabili per l’avvenire dell’umanità e… fanno danni, spesso irreversibili.
Non ci aspettiamo rettifiche, né pretendiamo che si chieda scusa ai tanti viaggiatori che hanno dovuto subire disagi; queste non sono atteggiamenti italiani. Vogliamo però (simpaticamente) suggerire alcune riflessioni e suggerimenti per il Kit del viaggiatore previdente.

Le bevande.
Consigliamo caffè o the molto caldi e abbondantemente zuccherati, contenuti in un comodo thermos di acciaio inox, preriscaldato con acqua bollente (per allungare la durata del caldo).
Una bottiglietta di acqua minerale fa già parte, in genere, della dotazione di chi viaggia anche per tratte di media lunghezza.
Gli alimenti.
Il classico panino, mangiato al freddo non è proprio esaltante. Inoltre è difficile entrare nel merito delle possibili farciture: salumi, formaggi, cotoletta?
Preferiamo rifarci alla classica razione K: gallette, confezione di carne o sgombri in scatola, zollette di zucchero, cioccolato fondente e magari una bustina di cordiale. Non dimenticate poi il classico coltellino svizzero multiuso, dotato anche di forchettina.
I vestiti e gli equipaggiamenti contro il freddo.
Il classico maglione di lana, caro Ingegnere, è ormai superato. Capi in pile di qualità sono superiori per l’isolamento termico (tengono più caldo) e sono molto più leggeri e pratici. Ma nel Kit consigliamo anche la “coperta termica di emergenza” leggera (circa 30 g) e molto efficace, in casi estremi ma non rari per chi viaggia con Trenitalia, come guscio per non disperdere calore in caso di ambienti molto freddi quali le carrozze dei treni prive di riscaldamento…).
Per i più accessoriati consigliamo poi il “sacco caldo”, un sacchetto, anch’esso leggero, contenente due sostanze che a contatto sviluppano calore per alcune ore… molto apprezzato da cacciatori, sciatori ed escursionisti.
E infine non dimenticate una torcia: oltre che al freddo, potreste restare anche al buio!

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