sabato 8 gennaio 2011

ANNO NUOVO… VECCHI E NUOVI PROBLEMI

Il nuovo anno è iniziato all’insegna di un serrato confronto tra Comitati dei Pendolari (in particolare quelli della “GenovaMilano” e “Pendolariliguri” del levante, rappresentati da Sonia Zarino) da una parte e Regione e poi Trenitalia dall’altra. Questa volta gli argomenti del contendere sono tre:
-i considerevoli aumenti delle tariffe, che dal 1 febbraio vedranno salire gli abbonamenti regionali Liguria del 15% (un 5% era già previsto nel Contratto di Servizio, siglato nel 2009) e i biglietti regionali di ben il 20%
-le tracce orarie dei treni regionali (e non) che risultano dilatate a scapito delle finanze della regione (di cui siamo contribuenti), che paga a Trenitalia l’effettivo tempo di occupazione dei binari da parte dei treni stessi. Il che significa che riducendo i tempi di marcia, la regione e quindi i cittadini potrebbero risparmiare risorse da destinare al miglioramento di un servizio molto scadente
-la soppressione – a partire da febbraio - di numerosi treni al fine di risparmiare risorse non più disponibili a causa della “legge di stabilità” (la vecchia finanziaria). Vengono contestati alla Regione il metodo e le scelte. Sul metodo dobbiamo ribadire che nella riunione del 22 dicembre 2010 nulla era stato comunicato nei dettagli, ma poche ore dopo, nella mattina del 23 è magicamente apparso un foglio Excel con l’elenco dei treni, seguito da un tempestivo comunicato stampa dell’Assessore Vesco, che incautamente affermava che i Comitati Pendolari presenti (compreso il nostro) avessero approvato le misure prese dalla Regione. Ci siamo subito premurati di precisare che la nostra era solo una “presa d’atto” delle misure economiche (aumento dei biglietti) e nulla ci era stato comunicato in merito alla scelta dei treni (che pare concordata con Trenitalia). Siamo molto delusi da questo comportamento, perché certe scelte non maturano certo nella nottata e questa reticenza a rappresentare le cose nella loro interezza è sempre fonte di malumori e rimostranze, che subito ci sono state, entrando anche nel merito dei treni soppressi. Devo dire che il ponente è meno penalizzato di altre tratte, ma in questo mese di gennaio possiamo far valere anche le nostre obiezioni.
Riguardo invece alle tracce orarie dilatate Sonia Zarino & C. stanno facendo un ottimo lavoro, raccogliendo e inviando dati “storici” dagli orari egli ultimi decenni. Hanno già elaborato alcune analisi riguardo al Levante, ma molto si deve ancora fare e anche a noi del ponente toccherà fare la nostra parte (si cercano collaboratori…).
Si è prospettata l’idea di affidare ad un ente terzo la certificazione delle tracce orarie. Anche in questo caso l’atteggiamento dell’Assessore Vesco è stato ondivago: nella riunione del 22 dicembre ha rifiutato con forza questa proposta, ma dopo pochi giorni ci ha inviato per conoscenza una lettera datata 5 gennaio 2011 in cui comunicava a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenitalia (nella persona del Dott. Pagnani) “che questa amministrazione sta valutando l’ipotesi di individuare un soggetto, terzo tra le parti ed esperto in materia, che effettui l’analisi e la congruità delle tracce (orarie n.d.r.) stesse”. Si potrebbe essere soddisfatti di questa presa di posizione, ma siamo convinti che una maggiore linearità da parte dell’Assessorato ai Trasporti della Regione, darebbe maggiore credibilità alle sue iniziative, che spesso appaiono estemporanee o dettate dalla volontà di imbonire a volte i pendolari a volte Trenitalia.

Ci attende comunque un confronto molto serrato, sia con Trenitalia che con la Regione. Per questo il COMITATO UTENTI TRENTALIA DEL PONENTE chiede ancora una volta un SERIO TAVOLO DI CONFRONTO in cui siano coinvolte le CAMERE DI COMMERCIO, che rappresentano il mondo del lavoro (imprese, professioni, artigianato, commercio, utenti). Infatti, solo con una forte pressione del territorio (cui si dovrebbero doverosamente associare - in modo trasversale dagli schieramenti politici - gli amministratori pubblici di comuni, provincie e regione) potremo confrontarci con le Ferrovie dello Stato spa per rimarcare (se possibile) la loro “mission” di società di trasporti e servizi.

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